I Giudei sono stati sempre irriducibili oppositori del Vangelo. S. Paolo dovette costatarlo in ogni città dove si recava come missionario. Così fu a Corinto, dove pochi di loro si convertirono a Cristo, tanto che egli dichiarò: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente. D’ora in poi me ne andrò dai pagani». Se dovere dell’apostolo è annunziare il Vangelo, è anche dovere di tutti prestare ascolto e convertirsi.
“Chi non crederà sarà condannato” aveva detto Gesù prima dell’Ascensione al cielo. Qui non si tratta di credere a favole, ma agli insegnamenti del Figlio di Dio, morto e risorto per la nostra salvezza. Chi lo rifiuta, come potrà essere salvato? C’è chi si rifà a Mosè e Abramo, ma invano. Saranno sconfessati davanti a Dio, perché fuori di Gesù non c’è salvezza. Purtroppo, oggi anche nella Chiesa si ammettono culti e fedi diverse, per un senso sbagliato di libertà di coscienza e di divina disposizione. La confusione regna e gli indifferenti aumentano!
“Voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia”. Queste parole di Gesù ai suoi, si possono applicare pure a noi. La santa Chiesa di Dio subirà la stessa sorte del suo Capo e i suoi nemici esulteranno, mentre gli eletti piangeranno. Ma la Chiesa risorgerà e allora grande sarà la gioia!