Padre Tagliareni: “fedeltà a Cristo e al compito ricevuto da Dio sono essenziali per vescovi e sacerdoti”

La fedeltà a Cristo e al compito ricevuto da Dio sono cose essenziali per un pastore d’anime.

Paolo, in prigione non perché malfattore, ma per le accuse dei Giudei, esorta Timoteo ad essere fedele nel ministero: annunziare a tutti Cristo e la sua salvezza, senza timori, senza vergogna, perché è la verità. “La Parola di Dio non è in catene” e nessuno potrà bloccarla.

Gesù è il Messia atteso da Israele, discendente di Davide, morto sulla croce e risorto il terzo giorno, per la nostra salvezza e gloria eterna. L’apostolo non deve dire altro che questo: “Gesù Cristo è il Signore” (Fil 2,11), evitando contese e discussioni inutili.

Chi è aperto alla verità, crederà ed entrerà nel gregge di Dio, davanti a cui un giorno tutti dobbiamo comparire. “Sfòrzati di presentarti a Dio come una persona degna”, un lavoratore che ha fatto bene il compito assegnatogli dal padrone.



Guai a chi è stato infedele o avrà rinnegato il suo Signore, magari per piacere ai potenti!

Amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come se stessi vale più che portare al tempio agnelli e vitelli. Ma ad amare s’impara. Prima bisogna ascoltare Dio, portargli cuore, mente, anima e dedicargli tutte le forze; solo allora si diventa strumenti del suo amore per il nostro prossimo. E l’amore si comunica a tutti, a gloria di Dio, che è Amore.



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