Allarme della Confcommercio: il 10% degli imprenditori cadrà nelle mani degli usurai

 

Con le conseguenze economiche dovute al lockdown per la pandemia, in Italia aumenta il rischio per gli imprenditori di affidarsi all’usura per ripianare debiti improvvisi dovuti alla mancanza di entrate.

A lanciare l’allarme è Confcommercio, secondo cui questa situazione riguarda un imprenditore su dieci. La carenza di liquidità e il calo dei consumi ha infatti messo in crisi il 60% delle imprese commerciali e di ristorazione, con costi aumentati per il 30% delle aziende, nel tentativo di far fronte alle spese di messa a norma e di sanificazione.

Aumenta quindi il rischio di ricorrere illecitamente al prestito di denaro. L’altro pericolo è che in questa situazione di crisi la criminalità organizzata possa approfittarsi degli imprenditori, con appropriazioni anomale. Tentativi di estorsione con offerte di denaro molto inferiori al valore reale delle aziende.

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