Omotransfobia: in pericolo la libertà di espressione, di religione e di associazione

 

La Cirinnà, la Boldrini e le associazioni LGBT vogliono una legge contro l’omotransfobia e diverse proposte di legge sono in fase di esame al Parlamento.

Le leggi contro l’omotransfobia, con il pretesto di voler proteggere persone omosessuali e transessuali dalla violenza e dalla discriminazione, in realtà pongono in pericolo la libertà di espressione, di religione e di associazione.

Le persone omosessuali e transessuali sono già giustamente tutelate dalla legge contro atti violenti, ingiuriosi o discriminatori, come tutte le altre persone, a prescindere dalle proprie tendenze sessuali. Invece, le leggi penali anti omotransfobia prevedono di punire con la reclusione mal definiti atti di omofobia o di transfobia. Anche sostenere il diritto dei bambini a crescere con una mamma e un papà, essere contro le adozioni gay, oppure dire che il sesso non si può cambiare, può essere interpretato come un atto “omofobico” o “transfobico”.

Peraltro, gli appartenenti ad associazioni “omofobe” sarebbero puniti (fino a sei anni di reclusione) e le proposte di legge spesso prevedono che il “colpevole omofobo” possa essere obbligato a prestare lavoro non retribuito in favore di associazioni LGBT.

Il grave rischio in caso di approvazione di una legge anti omofobia è che chiunque manifesti pubblicamente sostegno per la famiglia naturale, per i diritti dei bambini, o promuova una sana visione della sessualità possa essere non solo condannato alla reclusione, ma anche obbligato a lavorare senza retribuzione per le associazioni gay e trans.

Se non reagiamo, questa “legge bavaglio” sarà presto approvata e rischieremo tutti il carcere e la rieducazione arcobaleno: firma ora questa petizione, compilando il modulo, per chiedere al Presidente del Consiglio Conte, al Presidente della Camera Roberto Fico, e alla Commissione Giustizia di non approvare questa legge liberticida!

— Ecco il messaggio che invieremo al Presidente del Consiglio, al Presidente della Camera, e alla Commissione Giustizia della Camera —

Presso la Commissione Giustizia della Camera dei deputati sono in fase di esame diverse proposte di legge penale contro l’omofobia e la transfobia, le quali sembrerebbero voler tutelare le persone omosessuali e transessuali dalla violenza e dalla discriminazione. Tuttavia, queste proposte presentano gravissime criticità e sono sostanzialmente inutili rispetto agli scopi dichiarati.

Le persone omosessuali e transessuali sono già tutelate dalla violenza e da altri atti lesivi, al pari di qualsiasi altro cittadino. Non risulta esserci in Italia una “emergenza omotransfobia”, cioè una diffusione allarmante di violenze o discriminazioni omotransfobiche. Benché spesso il nostro paese venga “percepito” – forse per suggestione mediatica – come fortemente “omofobo”, i dati non supportano tale percezione soggettiva: la più ampia ricerca della Fundamental Rights Agency dell’Unione Europea colloca l’Italia tra i paesi più sicuri d’Europa per quanto riguarda concreti episodi di violenza, minaccia e discriminazione; anche dai dati ufficiali dell’OSCE, dell’OSCAD e dell’UNAR emerge che non vi è una diffusione allarmante di illeciti omotransfobici.

Prevedere aggravanti o reati speciali di carattere omotransfobico rischia di trasformare le persone omosessuali e transessuali in una “categoria protetta e privilegiata” in violazione del principio di uguaglianza (art. 3 Cost.).

Il ricorso a termini ambigui e imprecisi come “omofobia” e “transfobia” contraddice principi fondamentali del diritto penale come il principio di tassatività e determinatezza della fattispecie.

L’espressione di opinioni, principi etici, convincimenti religiosi riguardanti la moralità o naturalità di tendenza e pratiche sessuali, che ispirino l’azione di individui o di associazioni, rischiano di essere interpretati come istigazione alla discriminazione omotransfobica (o fondata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere). Su migliaia di cittadini, di madri e padri di famiglia, di associazioni, penderebbe la spada di Damocle della reclusione, o anche solo della denuncia, a causa di posizioni in favore della famiglia naturale, della complementarietà dei sessi, della non fluidità dell’identità sessuale. Dunque, una legge anti omotransfobia sarebbe contraria agli artt. 18, 19 e 21 della Costituzione.

Per tutti questi motivi chiediamo, insieme ad altri […] cittadini, che non venga approvata alcuna legge penale di contrasto all’omotransfobia.

 

Puoi scaricare qui il modulo cartaceo per la raccolta manuale delle firme

Pro Vita & Famiglia Onlus

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments