“Il compagno Covid, la politica e la malattia letale”

 

Mentre naufragano tutti i modelli che predicevano la catastrofe da seconda ondata, causa fine di un lockdown che doveva finire una volta abolita la morte, segnalo lo studio dell’Istituto Superiore della Sanità che fissa l’età media delle persone decedute dopo essere state infettate dal virus di Wuhan.

Per le donne 85,1 anni, 79,1 per gli uomini, per una media di 82 anni e 5 mesi.

Principali fattori di rischio diabete e malattie cardiache, e comunque in linea con l’aspettativa di vita in Italia, se si può dire.

Da inizio della crisi acuta si è abbassata di 6/7 anni l’età media dei contagiati, ed è evidente che, come il numero degli stessi, questo sia frutto del metodo scelto nell’effettuare i test.

Si poteva proteggere le fasce più esposte e continuare una vita quasi normale, con precauzioni di buon senso, senza portare al collasso repentino intere economie, minando il presente ed il futuro dei bambini, distruggendo milioni di vite. Ma il compagno Covid era, ed è, più politica che malattia letale e la cura doveva essere peggiore del male. Fatemi cambiare idea.

 

LORENZO CAPELLINI MION

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