Il fratello del martire Shahbaz Bhatti: “c’è chi considera i cristiani persone di casta inferiore”

“La discriminazione risale a tanto tempo fa. I cristiani, le altre minoranze sono da sempre impiegati nei lavori umili specialmente nella pulizia delle fognature, nei reparti ospedalieri. È una cosa che abbiamo combattuto da tantissimo tempo, lanciando dei progetti, ma è radicata da secoli fin dal dominio inglese in India.  Questo, chiaramente, deve essere contrastato dal governo attuale ma allo stesso momento vanno assunte misure a lungo termine per mettere fine alla schiavitù della comunità cristiana. Per questo, dobbiamo unire tutte le minoranze per giungere ad un trattamento che non sia discriminatorio”. Così ha dichiarato a Vatican News Paul Bhatti, presidente dell’Alleanza delle Minoranze del Pakistan, fratello del martire Shahbaz Bhatti, il ministro pachistano per le Minoranze ucciso da fanatici islamici nel 2011.

“La tutela delle minoranze è collegata direttamente alla stabilità del governo. Il Pakistan, in questo momento, è dentro una crisi politica ed economica. In seguito al lockdown per il Covid, abbiamo avuto tantissimi problemi. Molta gente che svolgeva un lavoro da ambulante – magari guadagnava il pane facendo piccoli lavori – è dovuta rimanere a casa o ha dovuto ripiegare su lavori più umili, esponendosi a malattie come lo stesso coronavirus. La tutela non può essere applicata al 100% finché non riusciamo ad essere uniti come comunità e finché il Pakistan non troverà una stabilità politica e religiosa. Noi stiamo facendo alcuni progetti importanti, abbiamo coinvolto alcuni leader religiosi del Pakistan, alcuni industriali pachistani per creare posti di lavoro destinati ai cristiani. Ed è in qualche modo un messaggio positivo. Recentemente, siamo andati nel Paese con ‘Il Messaggero di Sant’Antonio’ che ha creato una scuola di arti e mestieri che aiuterà nel lavoro le donne emarginate. È un’opera che stiamo facendo anche con i fratelli musulmani per tirarci fuori dall’emarginazione, dall’oppressione. Non si può soltanto chiedere alle leggi di cambiare, va cambiata la mentalità e il collaborare insieme tra cristiani e musulmani cambierà gradualmente il pensiero di chi considera i cristiani, persone di casta inferiore”, ha spiegato Bhatti. Qui la sua audiointervista integrale.

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