Giovanna D’Arco era una pazza o è stata mandata da Dio?

di Simonpietro Carta

Chi era Giovanna d’Arco? In una mini-serie di articoli, proveremo a raccontare la storia di questa giovane santa, mandata da Dio per liberare la Francia dall’occupazione inglese e morta a soli 19 anni per mezzo del tribunale dell’Inquisizione, manovrato, come vedremo, dal potere inglese. Di lei abbiamo tantissime notizie storiche; la sua vicenda biografica è tra le più documentate tra i personaggi del XV secolo

La prima volta che le voci le parlano, Giovanna è troppo piccola per partire (ha 13 anni). Ma quando ha 15 o 16 anni, Jeanne prova a realizzare quello che le sue voci tutti i giorni le stanno chiedendo di fare.

Nel maggio del 1428 Giovanna scappa di casa e va a Vaucouleurs, il primo villaggio più vicino al suo (Domrémy) dove c’è una guarnigione francese, comandata da un capitano del Delfino Carlo, Robert de Baudricourt. Lei gli dirà che è stata mandata da Dio per salvare la Francia. Il capitano fa la stessa cosa che farebbe oggi un qualsiasi capitano delle forze dell’ordine nel caso in cui si presentasse una ragazzina venuta dal nulla e gli dicesse che Dio la manda a salvare il proprio paese: fa chiamare i genitori e gli dice di riportarsela a casa e di darle due ceffoni! Ma Giovanna Freme!

I genitori sono preoccupati per quella ragazzina: che ne sanno loro della sua missione? Lei non ne aveva parlato con nessuno! Il padre ha paura che la sua fuga dipendesse dal voler seguire i soldati, come succede spesso alle ragazzine di quei villaggi. I genitori le combinano addirittura un matrimonio a sua insaputa con un ragazzo di Toul, che poi la citerà in giudizio davanti a un tribunale ecclesiastico: il vescovo darà ragione a Giovanna, poiché lei non aveva mai prestato il suo consenso.

Nel gennaio del 1429 ci riprova. E quando questa volta busserà alla porta di Robert de Baudricourt (Giovanna ha all’incirca 17 anni), in realtà Giovanna sta bussando alla porta della storia.

Giovanna si presenta a Robert de Baudricourt in gonnellina e giacchettino di color rosso. E dirà in maniera perentoria: “Entro metà Quaresima bisogna che io sia presso di lui [il Delfino Carlo], dovessi anche logorarmi i piedi fino alle ginocchia! Non vi è né re né duca né figlia del re di Scozia o altri che possano recuperare il regno di Francia, e non ci sarà aiuto se non per mezzo mio!”.

Questa volta il capitano accetta. Gli abitanti di Vaucouleurs ormai conoscono Giovanna e fanno il tifo per lei. Conoscono quella profezia secondo la quale una vergine proveniente dalla Lorena, armandosi, avrebbe liberato dai nemici il regno di Francia. Gli stessi abitanti le comprano anche dei vestiti da uomo. Il capitano si prende questa responsabilità e decide di mandarla dal Delfino Carlo: le assegnerà una scorta di uomini per accompagnare la Pucelle fino a Chinon dove Carlo si trovava, e il viaggio durerà 11 giorni, cavalcando spesso di notte per paura degli inglesi e dei borgognoni. Giovanna si taglia i suoi neri capelli a scodella, come la moda maschile dell’epoca prevedeva, fin sopra le orecchie, e rasati dietro la nuca.
Il 23 febbraio del 1429 arrivano a Chinon. Giovanna vuole parlare col futuro re di Francia, da sola. Ma il re non si fida; si nasconde nella sua grande sala del palazzo, in mezzo agli uomini di corte: Giovanna lo riconoscerà comunque, pur non avendolo mai visto. Era stata la sua voce ad indicarglielo. Il re non è comunque convinto, ma decide di ascoltarla. Quando le chiede come si chiama, Giovanna risponderà: “Jeanne la Pucelle” (Giovanna la Pulzella). Giovanna le spiega che è stata mandata da Dio non per annunciate che la Francia sarà salvata da Lui, ma che sarà lei stessa a portare la Francia alla vittoria!

Il Delfino è turbato. Ne parla con i suoi consiglieri e decidono di convocare una commissione di 18 ecclesiastici esperti di teologia, di politica, di diritto, la quale, dal 1° al 21 marzo del 1429, riunita a Poitiers, verificherà l’attendibilità della ragazza.

Per prima cosa, viene ordinato di farle un esame della verginità: dice di essere vergine, si fa chiamare la Pulzella, verifichiamo innanzitutto questo! Chi si occuperà di tale esame sarà Jolanda di Sicilia, suocera del Delfino Carlo, assistita da matrone e dame di corte. Risultato? Giovanna è veramente vergine.

Poi cominciano gli interrogatori: Giovanna risponderà a tutte le domande con intelligenza e ironia.

Durante quegli stessi interrogatori, Giovanna profetizzerà 4 eventi: 1) la liberazione di Orléans dall’assedio inglese; 2) l’incoronazione del re Carlo VII di Francia a Reims, la città delle consacrazioni dei re; 3) la città di Parigi sarebbe ritornata al re di Francia; 4) il duca di Orléans (prigioniero degli inglesi dalla Battaglia di Azincourt dal 1415) sarebbe ritornato dall’Inghilterra. Tutti questi 4 eventi si verificheranno.

Alla fine di questi interrogatori, la commissione si convince che forse Giovanna è stata mandata davvero da Dio. E questo punto, dunque, vale la pena tentare!

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