Un vero profeta si riconosce soprattutto da alcuni elementi sempre presenti: a) l’ubbidienza a Dio; b) l’amore alla verità; c) la santità del messaggio che annunzia; d) l’accanimento dei nemici; e) l’avveramento delle profezie.
Tutto questo si riscontra anche in Amos, come in altri profeti antichi e moderni. Dio chiama un suo eletto, che può essere anche un pecoraio proprio come Amos, lo sdradica dal suo ambiente e lo manda a profetare altrove. L’eletto va e compie la sua missione tra ostacoli crescenti e incomprensioni, tra sordità e opposizioni.
La prova del nove è la persecuzione da parte dei potenti, a cominciare dalla classe sacerdotale contro il povero profeta, che non può tacere la parola che sente da Dio e non deve temere nessuno più di Dio. Egli deve annunziare il messaggio di salvezza, anche quando non è piacevole e predice castighi a grandi e piccoli.
Anche oggi ci sono profeti e lo stesso avviene per loro. Beati quelli che sanno ascoltare.
I peccati sono offese fatte a Dio, disobbedendo alla Sua Legge; solo Dio li può perdonare. Ma Gesù può farlo, perché figlio di Dio e redentore dell’uomo.
Così fece per il paralitico di Cafarnao, vedendo il suo cuore pentito. Dopo la sua morte di croce e risurrezione, egli diede questo potere ai suo apostoli.
Beato colui a cui è perdonato il peccato!
PADRE GIUSEPPE TAGLIARENI