Con l’immigrazione aumentano le mutilazioni genitali femminili in Germania

 

In Germania un rapporto ufficiale delle autorità sanitarie stima che il numero di vittime di mutilazioni genitali femminili è aumentato del 44% dal 2017 e che circa 15 mila ragazze potrebbero essere a rischio.



Il rapporto indica in ben 68 mila le vittime in Germania di mutilazioni genitali femminili.

Secondo il ministro responsabile, quello alla famiglia Franziska Giffey, l’incremento è collegato all’aumento dell’immigrazione da alcuni paesi dove le mutilazioni genitali femminili sono comuni.



“La mutilazione genitale femminile è una grave violazione dei diritti umani e un crimine arcaico che viola il diritto all’integrità fisica e all’autodeterminazione sessuale delle ragazze e delle donne”, ha detto ai giornalisti il ​​ministro Franziska Giffey. “Ha conseguenze fisiche e psicologiche per tutta la vita per le persone colpite”. Giffey ha spiegato che che il suo obiettivo è quello di “proteggere ragazze e giovani donne da questo e offrire loro aiuto”.

La ministro Giffey ha chiesto nuove misure nelle comunità locali per impedire che il numero aumenti ulteriormente. La presidente del gruppo per i diritti NALA Fadumo Korn ha affermato che l’attenzione in futuro dovrebbe essere quella di “dare potere alle madri di proteggere i propri figli”.

L’aumento dei casi è dovuto, secondo la Giffey, alla maggiore immigrazione da paesi come Eritrea, Somalia, Indonesia, Egitto e Nigeria.



L’Organizzazione mondiale della sanità stima che circa 200 milioni di donne e bambine in tutto il mondo abbiano subito mutilazioni genitali.

 

 

OMOFOBIA: COME PROVARE A DARE LA BATTAGLIA

Martedì prossimo 7 luglio, a partire dalle ore 20, sulla pagina facebook di (In)Formazione Cattolica, ci sarà un’intervista in diretta al prof. Massimo Gandolfini sul progetto di Legge Zan: “tra libertà di pensiero e di opinione”.

Nonostante siano ben altre le emergenze d’affrontare da parte della politica in questo difficile periodo di crisi, il Parlamento italiano ha in corso di esame e discussione il Progetto di Legge (PdL), presentato come primo firmatario dal deputato Pd Alessandro Zan, dal titolo: “Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere”.



Su questa normativa che, qualora approvata, imporrà diversi diktat dell’ideologia gender nell’ordinamento nazionale, la redazione di “(In)Formazione Cattolica” ha organizzato un momento di approfondimento grazie all’intervista che l’avv. Giovanna Arminio rivolgerà martedì prossimo, 7 luglio, alle ore 20, al prof. Massimo Gandolfini, neurochirurgo e psichiatra ma, soprattutto, presidente dell’Associazione Family Day – Difendiamo i nostri figli.

Per assistere alla trasmissione, che s’intitola “Il progetto di Legge Zan omotransfobia: tra libertà di pensiero e di opinione”, ci si può collegare al link: https://www.facebook.com/informazionecattolica/



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