Satana ha tanto potere sia sui singoli che sulla società. Difendiamoci così

Oggi si vive come si Dio non ci fosse.  Per questo Satana ha tanto potere sia sui singoli che sulla società. Siamo tornati al paganesimo, anzi all’ateismo pratico: non si prega, se non nel momento di bisogno; non si osserva la Legge di Dio; vige la legge del più forte e la legge dell’approfittamento egoistico.

Il cuore pullula di tanti idoli vecchi e nuovi: denaro, carriera, amori adulterini, attori, attrici, cantanti, giocatori, corridori, squadre di calcio, divertimenti, etc. Nella società aumentano i delitti, la violenza, il latrocinio, gli aborti e i divorzi, la corruzione del linguaggio e del costume, le malattie, i malefici, l’invidia, la magia, l’esoterismo, le lotterie, etc. Sempre di meno sono quelli che vanno in chiesa, quelli che si accostano ai Sacramenti, quelli che rispettano il matrimonio cattolico, quelli che accettano il Magistero della chiesa.



Assistiamo ad un attacco mai visto prima contro la fede e la morale cattolica, il matrimonio, la paternità, la maternità, la procreazione, la legge naturale, il linguaggio, la sottomissione dei figli ai genitori, il buon funzionamento della scuola, dell’ospedale, dei vari uffici; scade la dignità del lavoro, la dignità della donna, degli anziani, delle persone deboli; sempre più sono le persone ferite, deluse, arrabbiate, alienate, depresse. Cresce il numero dei suicidi, degli omicidi, il consumo di droga, l’alcolismo, la prostituzione, la malavita organizzata, la fuga nella ricerca del piacere, dell’evasione; la disperazione si fa sempre più frequente e incalzante.



La diagnosi da un punto di vista religioso è una sola: lontananza da Dio e invasione di Satana. Come mai? Perché gli uomini preferiscono peccare piuttosto che ubbidire a Dio. Così il regno di Satana si estende sempre più tra gli uomini. Chi infatti ha in mano la televisione, gli spettacoli, i grandi fiumi di denaro e i vari posti di potere? Non sono certo i timorati di Dio! Dare miliardi ad un calciatore o a un corridore o a un presentatore o ad un attore… perché fanno spettacolo, non è certo un atto di giustizia! Propagare scandali di ogni genere ed esaltare le persone più disoneste ed immorali non è certo cosa che può piacere a Dio, che ha detto: “Guai al mondo per gli scandali!…” (Mt 18,7).

Presa di coscienza

 

Dobbiamo prendere coscienza che ci stiamo perdendo in massa: come singoli, come coppia, come famiglia, come istituzioni varie. L’uomo sta perdendo se stesso, perché la sua coscienza non lo avvisa più quando sbaglia, si è accecata fino al punto da scambiare il male col bene e viceversa. Tutti si giustificano dicendo: “Che male c’è? Faccio quello che fanno tutti!”. Oppure: “Faccio quello che mi piace. Su di me nessuno ci può comandare!”. Si sta perdendo la coppia uomo-donna, perché non si è più fedeli alla parola data e si cambia il compagno non appena sorge qualche problema o difficoltà. Si sta perdendo il senso della paternità e della maternità: i figli sono quasi un bene di consumo e si fanno crescere senza educazione, come perfetti consumatori, col principio del “Fai ciò che ti piace”. Si sta perdendo il senso della vita: questa infatti non serve più per guada-gnarsi il Cielo; dobbiamo vivere per essere felici subito, qui e non nell’aldilà; dobbiamo passarci tutte le soddisfazioni, anche le più perverse. Se no, che piacere c’è?



Per questa via si va all’Inferno, perché dopo la morte c’è il Giudizio di Dio e chi non ha cercato di amare Dio e il prossimo sarà condannato senza appello. Una sola è la possibilità che ci è offerta per guadagnarci il Cielo: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!” (Mt 7,13-14).

L’esistenza terrena è preziosissima: da essa dipende la nostra eternità felice o dannata. Dobbiamo prendere coscienza del nostro bisogno di essere salvati e deciderci a gridare a Dio: “O Dio, vieni a salvarci!”. Infatti solo Lui può farlo e proprio per questo ha mandato Suo Figlio Gesù. Sappiamo che Egli è venuto e la sua Salvezza è pronta per tutti coloro che la vogliono. Dobbiamo sapere come incontrare Gesù.

 

Discernimento

 

A questo punto s’impone un discernimento. Noi sentiamo il malessere esistenziale sia nostro che di tanta gente, che accusa un gravissimo senso di fallimento e di angoscia che porta alla disperazione. Dall’altra parte sentiamo un insopprimibile bisogno di gioia, di salute vera, di sicurezza, di pieno benessere, di libertà, di verità, di comunione, di contemplazione, di infinita bellezza.

Nel profondo di noi stessi intuiamo che la causa della disperazione è l’esserci allontanati da Dio e la fonte della felicità non può essere che Dio.



Allora dobbiamo volere il nostro massimo bene e deciderci a tornare a Dio, a cercarlo con tutto il cuore, con umile fiducia, sicuri che Lo troveremo e che non ci rifiuterà. Per far questo abbiamo bisogno di dire di no a Satana, che ci allontana da Dio e dire di sì a Gesù Cristo, che ci riporta a Dio. Gesù ha detto: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me” (Gv 14,6). Certo non è Satana che può farci felici. Egli, ribelle a Dio, padre della menzogna e omicida fin dalle origini, illude che peccando si diventi liberi (dalla Legge) e felici di fare ciò che si vuole e di avere ciò che piace. Ma impostore qual è, egli porta alla peggiore delle schiavitù, alla vuotaggine nello spirito, al rimorso del cuore, al disordine nella vita, alla violenza e all’ingiustizia nella società, alla disperazione e alla morte anche violenta. Dobbiamo scoprire che Satana è all’origine di ogni male e di ogni peccato.

D’altra parte, dobbiamo scegliere con convinzione Gesù: Dio fatto uomo, venuto dal Padre per darci la vita in abbondanza. Crocifisso per amore ci ha ottenuto il perdono dei peccati, il dono dello Spirito Santo e la nuova creazione: “Cieli nuovi e terra nuova” (2 Pt 3,13).

La sua Risurrezione ci fa vedere come anche noi saremo se lo seguiamo fedelmente. Il Vangelo ci mostra come e quanto Gesù ci ha amato, come ha condiviso la nostra esistenza umana, come ha avuto pietà dei malati, dei deboli, degli oppressi dal Maligno, dei peccatori e come a tutti ha dato ristoro, perdono, liberazione, salute, pace, gioia e vera consolazione.

 

La consolazione di Cristo

 

“Venite a Me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e Io vi ristorerò” (Mt 11,28), ci dice Gesù. Egli si presenta come mandato dal Padre, che tutti ci ama e ci vuole salvare. Le sue credenziali sono indubitabili: sono la sua Parola di verità, la sua vita santa, i suoi miracoli, le sue sante cinque piaghe, la sua risurrezione e ascensione al Cielo. Gesù è vivo e presente nella sua Chiesa. Ancora egli ci annunzia le Beatitudini per chi lo segue; ci promette di darci il centuplo di quello che lasciamo per amor suo e la vita eterna. Ci toglie il peccato e ci dà la gioia della riconciliazione col Padre e con i fratelli. Ci risana le ferite e ci rende capaci di amare veramente il prossimo, di perdonare le offese, di fare il bene, di sacrificarci per amore, di avere serenità, di costruire la pace nel mondo.

Gesù ci incorpora nella comunità degli eletti, nel suo Corpo Mistico che è la Chiesa. Questa, piena di Spirito Santo, attua già qui e ora il Regno di Dio, pur se in modo iniziale e imperfetto. Egli ci fa ritrovare noi stessi come persone umane, come figli di Dio, come fratelli e membri della comunità degli eletti. Ci fa trovare Dio per Padre e Maria per Madre. Ci investe della sua missione di redenzione e di salvezza degli altri e di edificazione di un mondo migliore dove finalmente regna Iddio.



Poiché molti oggi non cercano Cristo e si allontanano dalla Chiesa, si verifica per loro ciò che diceva Gesù di quell’uomo che “scendeva da Gerusalemme a Gerico” (cfr. Lc 10,30-37) e s’incamminano per le pericolose vie che scendono verso l’abisso (Gerico è presso il Mar Morto) e incappano nei ladroni (i demoni e altri servi di Satana), che li derubano della Grazia di Dio, della dignità di persone umane e di ogni altro bene, e li lasciano feriti e delusi ai margini della strada. Gesù, quale Buon Samaritano, và loro incontro, si fa loro vicino, ha pietà di loro, versa nelle loro ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza, se li carica sul suo giumento e li porta alla locanda del ristoro e della pace (la Chiesa), dove c’è chi si può prendere cura di loro, fino a restituirli al pieno benessere e in grado di riprendere in mano la propria vita (= vivere in Grazia di Dio, con la forza dei Sacramenti e della Parola di Dio, inseriti bene nella comunità cristiana).

La rinuncia a Satana

Non si può aderire a Gesù senza rinunciare a Satana. Questa è la prima cosa da fare. Si tratta di rinnovare le promesse del Battesimo, a cui forse siamo stati infedeli, e cercare con l’aiuto di Dio di iniziare una vita nuova, più pura e santa. Se la nostra veste battesimale si è sporcata, dobbiamo farcela lavare e purificare col Sangue di Cristo, mediante il Sacramento della Riconciliazione o Confessione col Sacerdote. Nessuno può presumere di essere senza peccato. Durante l’Ultima Cena, a S. Pietro, che non voleva farsi lavare i piedi, Gesù disse: “Se non ti laverò, tu non avrai parte con Me” (Gv 13,8). Dunque, per accostarsi a Gesù e avere parte al suo banchetto e alla sua intimità, occorre essere purificati, mondati da ogni macchia di peccato. Bisogna dunque rinunciare a Satana: causa e origine di ogni peccato e di ogni male sia personale che sociale e credere in Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo.



Rinunciare significa abbandonare, cambiare proposito, tagliare i legami col male di qualunque specie e con Satana che è all’origine del male e del peccato. Imitando Gesù che nel deserto fu tentato e vinse il tentatore, dobbiamo anche noi rifiutare tutte le proposte del Maligno, tutte le sue ammalianti seduzioni e recidere, con l’aiuto di Dio, tutti i lacci che egli ci ha messo addosso, per mezzo dei peccati fatti da noi o da altri in relazione con noi. È perciò molto utile a tale scopo, prendere coscienza di tutte le volte che abbiamo ceduto al tentatore e dire che rinneghiamo il cedimento e vogliamo tornare a Dio con tutto il cuore.

È utile anche rinnegare tutti i legami stabiliti con persone malefiche (maghi, megere e altri servi di Satana) o con le anime dei defunti o con le generazioni passate. Bisogna rinnegare tutto ciò che viene da Satana o che ci può rendere suoi schiavi, anche a nostra insaputa.

Funzione Battesimale (rinnovo delle promesse)

-Io rinuncio a Satana e ad ogni spirito malefico!

-Io rinuncio alla magia e ad ogni forma di peccato!

-Io rinuncio ad ogni contatto con maghi, fattucchiere, cartomanti, operatori dell’occulto!

-Io rinuncio ad ogni legame malefico con persone vive o defunte!

-Io rinuncio ad ogni spirito di maledizione sulla vita, la salute, la famiglia, il lavoro, il matrimonio, l’economia, la pace della mia casa, che mi viene per via generazionale o per altra via;

-Io rinuncio ad ogni spirito di depressione, di paura, di angoscia, di disperazione, di suicidio…

-Io rinuncio allo spirito di superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia e accidia!

-Io rinuncio ad ogni medianità, carisma diabolico, spiritismo, premonizione, cartomanzia…

-Io rinuncio ad ogni forma di dipendenza dal fumo, droga, alcol, lotterie, Tv, pornografia…

-Io rinuncio allo spirito di menzogna, di odio, di vendetta, di lamentazione, di mormorazione…

-Io rinunzio allo spirito di bestemmia, di ossessione, di fuga dalla Chiesa e dalla famiglia…

-Io rinunzio al rifiuto della preghiera, dei Sacramenti, della Croce!

Nel fare le rinunce si possono specificare gli “spiriti negativi” che più hanno oppresso la persona (es. spirito d’impurità) o la famiglia (es. odio) o la gente a cui si appartiene. Nel meridione d’Italia, ad esempio, sono molto frequenti i seguenti “spiriti”:

-di turpiloquio e di bestemmia;

-di profanazione delle Feste;

-di fornicazione e adulterio;

-di “mafiosità” e di prevaricazione;

-di omertà e di vigliaccheria;

-di approfittamento indebito;

-di assenteismo dal posto di lavoro;

-di superstizione e vana osservanza;

-di mormorazione e calunnia;

-di magia e stregoneria;

-di comparaggio e favoritismo;

-di vandalismo e autolesionismo;

-di evasione dalle tasse;

-di esibizionismo e vanagloria;

-di “delitto d’onore”;

-di odio e di vendetta;

-di invidia e di gelosia;

-di gola e di pigrizia;

-di gioco d’azzardo;

-di alcolismo e tossico-dipendenza;

-di usura;

-di corruzione amministrativa;

-di maledizione;

-di incesto e di pedofilia;

-etc.

È conveniente ripetere spesso la rinunzia specifica a quegli “spiriti” che più ci hanno invasi o ai quali abbiamo aperto la porta del nostro cuore. Poi bisogna riaffermare il “Credo”.

-Io credo in Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo e voglio la salvezza di Gesù Cristo!

-Io credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica e voglio vivere in essa!

-Io credo al Magistero della Chiesa e a tutto ciò che ci propone a credere!

 

Invocazione dello Spirito Santo

Sta scritto: “Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio. Vi libererò da tutte le vostre impurità” (Ez 36,24-29).

Questa promessa si deve compiere ora anche in noi. Gesù è venuto proprio per questo: espiare i nostri peccati, ottenerci il perdono delle colpe e una nuova effusione dello Spirito Santo. Molti Profeti lo avevano predetto. Questo dono è stato fatto solenne-mente a Pentecoste. A noi è stato fatto al momento del Battesimo-Cresima e ancora ogni volta che riceviamo un Sacramento e ci mettiamo in preghiera o ascoltiamo la Santa Messa.

Anche ora è un momento propizio, se preghiamo con cuore sincero. Mentre cantiamo al Signore, facciamo l’aspersione con l’acqua benedetta e poi invochiamo lo Spirito Santo. È Lui che ci rivela Gesù come nostro Salvatore e Redentore; è Lui che rinnova la grazia del nostro santo Battesimo e ci dà il perdono meritato da Gesù in Croce; è Lui che fa di noi creature nuove, veri seguaci di Cristo. È Lui che mette in fuga il Maligno. “Vieni, Santo Spirito!…”

 

Adorazione di Gesù crocifisso

Gesù con la sua Croce ha redento il mondo, versando tutto il suo Sangue per il nostro riscatto. Alla luce dello Spirito Santo possiamo contemplarlo con amore e riconoscerlo come nostro Redentore. Egli disse: “Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a Me!” (Gv 12,32). Dobbiamo guardarlo crocifisso e invocare con fede il suo Sangue su di noi, certi che saremo consolati e gli daremo una grande consolazione.

Anche Lui, infatti, soffre a causa dell’abbandono degli uomini: “Ho atteso compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati” (Sal 69,21 ).

Guardandolo con amore, noi possiamo consolare Gesù e ricevere le sue consolazioni. È detto nel Vangelo di San Giovanni: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.

Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua” (Gv 19,25-34)

Gesù ha sacrificato se stesso per noi, ha sete del nostro amore, ci affida come figli a Maria sua Madre e ci vuole lavare tutti col suo Sangue. Il profeta Zaccaria aveva predetto: “Ecco, Io riverserò sopra la casa di Davide e gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di Grazia e di consolazione. Guarderanno a Colui che hanno trafitto…” (Zac 12,10).

Bisogna che sappiamo guardare a Gesù con sguardo d’amore e di riconoscenza, come fecero ai piedi della croce la Madonna, Giovanni l’apostolo e Maria Maddalena, offrendo a Dio Padre il suo sacrificio per la Salvezza del mondo. Bisogna invocare il Sangue di Gesù su di noi e segnarci con la sua santa Croce, con la quale ha redento il mondo.

 

Adorazione di Gesù Sacramentato e Benedizione eucaristica

 

Nel Sacramento eucaristico Gesù è presente realmente, vivo e vero com’è in Cielo. Nella Chiesa cattolica abbiamo la grazia incommensurabile di averlo sempre con noi: sia al momento della celebrazione della Santa Messa, sia conservato nel santo tabernacolo. Lo dobbiamo adorare come Dio, desiderare come Pane di vita eterna, bramare come Sposo promesso, lodare e ringraziare come il nostro più grande Benefattore, invocare come l’Amico più potente, il Medico che non sbaglia diagnosi, Colui che ci può dare l’aiuto risolutore in ogni circostanza di vita, il Compagno inseparabile, il Maestro di verità e di vita e stimare come il Tesoro più prezioso.

A Lui andiamo con grande fiducia: presentiamo le nostre invocazioni e richiediamo la sua Benedizione su di noi e su tutti i nostri cari, sicuri che ci porterà ogni bene: sia per l’anima che per il corpo. Egli, se vuole, può guarirci da ogni male, può risanarci nel corpo e nello spirito, può liberarci da ogni oppressione e soccorrerci in ogni tribolazione. Egli può far sì che tutto il male che c’è stato nella nostra vita possa cambiarsi in bene, grazie al suo Sangue divino e preziosissimo. Vuole solo amore e fiducia. Al resto pensa Lui!

Col suo aiuto perdoniamo tutti coloro che ci hanno fatto del male, quelli che ci hanno ferito, quelli che ci hanno ostacolato, quelli che ci hanno invidiato, quelli che ci hanno giudicato e condannato, quelli che ci hanno abbandonato nel momento del bisogno, quelli che ci hanno preso in giro o che hanno parlato male di noi, quelli che ci hanno boicottato, quelli che ci hanno tradito e venduto come Giuda, quelli che ci hanno ignorato o dimenticato il bene loro fatto; quelli che ci hanno deluso, quelli che ci hanno maledetto. Insieme a Gesù possiamo dire con fede e cuore sincero: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno!”.

Dobbiamo perdonare anche noi stessi e toglierci con l’aiuto di Gesù tutti i sensi di colpa, tutta la delusione per i nostri sbagli, tutto il risentimento per il male che abbiamo fatto, tutta la tristezza per il male ricevuto, tutta l’invidia per la gloria degli altri e per i nostri fallimenti, tutta la rabbia per i torti subiti, tutto l’odio e le altre male passioni. Ci dobbiamo accettare e amare così come ci accetta e ama Gesù. Egli ha dato se stesso per noi: ci ama così come siamo; ci ama infinitamente col cuore di Dio: ci ama perché Egli è buono, non perché noi siamo buoni! Però siamo preziosi ai suoi occhi. Perciò non ci dobbiamo odiare, ma consegnare a Lui con fiducia, così come siamo. Egli a poco a poco ci cambierà e ci renderà perfetti davanti a Dio!

Dobbiamo assolutamente smettere di compiangerci e di maledire il giorno in cui siamo nati. La vita è un dono meraviglioso ed è questa l’unica possibilità che abbiamo per guadagnarci Dio e fare del bene al prossimo. Se c’è dell’amaro, chissà quanto dolce abbiamo avuto e non ce ne siamo resi conto! Guardiamo i doni di Dio: la vita, la grazia, la terra, la famiglia, il Cielo che ci aspetta e mille altri doni di natura e di grazia. Più grande di tutti, Egli stesso è dono per noi in Cristo Gesù: ci dà la Sua amicizia, il perdono, la consolazione, la Sua Provvidenza, la Sua Misericordia, l’inabitazione trinitaria, il Paradiso, che è la massima benedizione. Non riconoscerlo è ingiusto e miope!

Se ora ci dà il “pane dell’afflizione e l’acqua della tribolazione” (Is 30,20), è per attirarci di più a Sé, per staccarci dal mondo e dalle nostre male passioni, per immergerci nella grazia della  dolorosa Passione di Suo Figlio Gesù e purificarci dai nostri peccati. Col Sacramento della Riconciliazione (Confessione mensile) e della SS. Eucaristia giornaliera ci darà le medicine per tutte le nostre malattie e acquisteremo una nuova e smagliante purezza di cuore e una grande carità.

Saremo così quelle “nuove creature” che il Padre vuole per introdurci nel Suo Regno e faremo finalmente il bene da Lui voluto. Allora saremo veramente liberi e belli, buoni e santi, somiglianti in tutto a Gesù e degni di Dio, benedetti in eterno. Chiediamo a Lui di benedirci e di guidarci nel nostro nuovo cammino di vita.

 

PADRE GIUSEPPE TAGLIARENI

 

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