Padre Giuseppe Tagliareni: “mentre si continua a soffrire ricordiamo che…”

Siamo seguaci di un Dio crocifisso per amore… Le sue mani sono forate, il suo corpo flagellato, il suo capo coronato di spine; il suo letto la croce… Possiamo pretendere un migliore trattamento, noi che siamo peccatori spesso tanto impenitenti?

Nella vita cristiana la penitenza non si può eliminare e neanche la sofferenza. Ma esse non danno disperazione, perché portano alla riparazione dei peccati e alla purificazione. Non c’è nulla che ci assimili a Cristo quanto la sofferenza abbracciata per amore di Lui e della sua Chiesa.

“Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo Corpo che è la Chiesa” (Col 1,24).

“Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal 2,20).

Dunque, uno deve accettare di soffrire anche per gli altri, persino per quelli che ci hanno fatto del male?

“Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (Lc 6,27-31).

Io non ho fatto male a nessuno. Anzi ho fatto sempre del bene. E spesso sono stato ricambiato col male. Perché?

“Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi” (Lc 6,32-35).

È difficile dimenticare il male ricevuto, è difficile perdonare. Come si fa?

“Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio” (Lc 6,36-38).

Con certa gente non ci voglio avere a che fare. Non voglio neanche vederli. Non mi meritano!

“Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi” (Rom 12,14-16).

Io non voglio vendicarmi; ma per alcuni ci vorrebbero le maniere forti. Non si pentono!

“Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all’ira divina. Sta scritto infatti: a me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore. Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Rom 12,17-21).

Vorrei vedere con i miei occhi la Giustizia di Dio. Forse solo così tanti crederebbero.

“Mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini” (1 Cor 1,22-25).

Si può essere mai felici in questo mondo?

“Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi” (Mt 5,1-12).

Il Signore si è dimenticato di me!…

“Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato». Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani” (Is 49,14-16).

Il Signore non mi ascolta!…

«Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!» (Lc 11,9-13).

Sono debole; non ce la faccio!…

“Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte” (2 Cor 12,7-10).

Perché tutte queste prove?

“Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un pò afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell’oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo: voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre conseguite la mèta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime (1 Pt 1,6-9).

Quando sarò liberato?

“Verrò presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona. Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il mio Dio, insieme con il mio nome nuovo… Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono” (Ap 3,11-12.19-21).

Ricordati, Signore!

Che hai detto:

Io, Io sono il tuo Consolatore”                     

“Li consolerò, li renderò felici, senza afflizioni”

“Chi semina nel pianto, raccoglie nella gioia”                    

“Gustate e vedete quanto è buono il Signore”

“Coraggio, non temete: ecco il vostro Dio!”            

“Egli viene a salvarvi!”           

“Felicità perenne splenderà sul loro capo”                         

“Gioia e felicità li seguiranno”

“Fuggiranno tristezza e pianto”                                           

“Consolate, consolate il mio popolo!”                          

“Cambierò il deserto in un lago d’acqua”                           

“Farò di Gerusalemme una gioia”    

“Farò camminare i ciechi per vie che non conoscono”        

“Trasformerò davanti a loro le tenebre in luce”

“Aprirò anche nel deserto una strada”                                

“Farò scorrere acqua sul suolo assetato”        

Io stabilirò per voi un’Alleanza eterna”      

“Come una madre consola un figlio così Io vi consolerò.

“In Gerusalemme sarete consolati” 

“Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore”                                  

“Io li riporterò tra le consolazioni”                              

“Essi saranno un giardino irrigato”                            

“Sazierò di delizie l’anima dei sacerdoti”    

“Il mio popolo abbonderà dei miei beni”                                

“Io stesso cercherò le mie pecore”                              

“Le farò pascolare sui monti d’Israele”                                 

“Fascerò quella ferita, curerò quella malata”                        

“Susciterò loro un pastore che le pascerà”                 

“Voi, mie pecore, siete il gregge del mio pascolo”      

“Vi darò pastori secondo il mio cuore”                                   

“Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati”      

“Vi darò un cuore nuovo”                                                   

“Metterò dentro di voi uno spirito nuovo”   

“Beati gli afflitti, perché saranno consolati”               

“Venite a Me, voi tutti affaticati e oppressi”                 

Tu, Signore, “non dimentichi il grido degli afflitti”     

“La speranza degli afflitti non sarà delusa”.

“Io sono Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente! Al vincitore che persevera fino alla fine nelle mie opere darò la stella del mattino…”. “Vieni, Signore Gesù!”. (Ap 1,8. 2,26-28; 22,20).

 “Anime che portate una croce, amate la mia volontà: chiedetemi la grazia di portarla con amore e non di togliervi la vostra gloria! Abbiate fiducia in me!” (Gesù)

 L’amore è la forza che tutto vince e infine trionfa.

L’amore si misura col sacrificio.

Più sarà dato a chi più ha amato.

 

PADRE GIUSEPPE TAGLIARENI

 

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