Per capire bene la Santa Messa e valorizzarla

La Santa Messa è l’espressione più alta del culto cristiano, il centro della vita di fede sia del singolo che della comunità: punto di arrivo e di partenza del cammino di sequela di nostro Signore Gesù Cristo. La Chiesa ha cominciato a celebrarla fin dalle origini (cfr. At 2,46). La sua fonte si trova nell’Ultima Cena e nel Calvario, dove avvenne la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù, vero Figlio di Dio fatto carne. Gesù anticipò nel rito della Cena con i suoi discepoli il suo Sacrificio, li nutrì col suo Corpo e col suo Sangue e comandò loro di perpetuare nei secoli il “Memoriale della sua Passione, dicendo: “Fate questo in memoria di Me” (Lc 22,19). La S. Messa ripresenta qui e ora sull’altare quell’unico e infinito Sacrificio di Cristo, perché possiamo prendervi parte e salvarci.

Per capire bene la Santa Messa e valorizzarla come si deve, dobbiamo inquadrarla nella rivelazione cristiana con le categorie che ci fornisce la Storia Sacra presente nella Bibbia, secondo la santa Tradizione cattolica. Ne scegliamo cinque: ognuna ci dice una cosa particolare; l’insieme ci fa capire meglio l’immenso significato e l’infinito valore della Santa Messa. Ci fa capire anche perché Satana la teme tanto e fa di tutto per allontanare i fedeli dall’altare dove si celebra il divin Sacrificio di Cristo. Su questo altare si attinge la giustificazione e la vita divina per i vivi e per i defunti e si dà a Dio il culto perfetto e la somma Gloria.

Le categorie scelte sono queste: a) Banchetto Pasquale della Nuova ed Eterna Alleanza; b) Sacrificio di lode e di ringraziamento (= Eucaristia); c) Sacrificio di espiazione e riparazione dei peccati; d) Sacrificio d’impetrazione e propiziazione; e) Sacrificio di comunione. Dalla Santa Messa scaturisce la vita cristiana, in virtù dello Spirito Santo che viene effuso ai fedeli che si nutrono di Cristo-Parola e Cristo-Pane di vita. Dalla Santa Messa nasce la missione dei cristiani che devono evangelizzare il mondo e consacrarlo a Dio, perché venga il Suo Regno per mezzo di Cristo e sia cacciato via Satana, con tutte le potenze dell’Inferno.

a) La Santa Messa è il Banchetto Pasquale della Nuova ed eterna Alleanza. All’Ultima Cena Gesù prima celebrò il rito della vecchia Pasqua (Salmi, agnello pasquale, erbe amare, pane azzimo, salse, calice, Benedizioni, etc.); poi prese il pane e il vino e li consacrò, tramutandoli nel suo Corpo e nel suo Sangue offerti in sacrificio a Dio. Come indicò il Battista, Gesù è l’Agnello che viene offerto perché col suo Sacrificio possa essere stipulata la Nuova ed Eterna Alleanza tra Dio e il nuovo popolo: quello dei credenti in Cristo. La vecchia Alleanza è finita: essa preparava la nuova; l’agnello ordinato da Mosè ne era il simbolo. Colui che veramente lega Dio con l’uomo e l’uomo con Dio è Cristo: sia mediante la sua incarnazione (“Il Verbo si fece carne” Gv 1,14), sia mediante la sua Passione (“Questo è il mio Sangue per la Nuova ed Eterna Alleanza” Mt 26,28; Lc 22,20; Eb 9,15; 13,20 ). Durante la Santa Messa si attualizza l’Alleanza con Dio, si rinsaldano i vincoli di adesione e unione a Lui e alla sua santa Legge; Egli si proclama il nostro Dio e ci dà il vero Re: suo Figlio Gesù, che ci porta alla Salvezza e alla vittoria contro le potenze del male. Uniti a Cristo i fedeli scampano dal castigo sterminatore e passano dall’Egitto alla Terra promessa, dalla schiavitù a Satana alla libertà dei figli di Dio, da questo mondo al Padre, dalla morte alla vita eterna.

b) La Santa Messa è Eucaristia: Sacrificio di lode e di ringraziamento. Essa proclama e in misura diversa realizza le tre grandi opere di Dio: la creazione, la redenzione e la santificazione. Con la voce di Cristo, Capo della Chiesa, si dà a Dio la lode perfetta e il ringraziamento perché ci ammette alla sua presenza e ci colma dei suoi benefici. Ci dà la sua Parola di verità che toglie ignoranza, dubbi e nebbie; ci dà il suo Spirito, che ci mette in piena comunione con Lui e tra noi, e ci dà la vita nuova; ci dà l’Eucaristia, Pane di vita e Bevanda di Salvezza, per nutrirci come suoi amati figli. Non solo, ma in Cristo Gesù, “buon Pastore”, ci prepara un posto nel Cielo per la vita eterna (cfr. Sal 22; Gv 10,11).

c) La Santa Messa è Sacrificio di espiazione e riparazione dei peccati. Gesù nostro Capo, ha preso su di sé le nostre colpe e le ha distrutte col Sacrificio della sua vita sul monte Calvario. Egli si offre a nome di tutta l’umanità; egli è “l’Agnello che toglie i peccati del mondo” (Gv 1,29) e li toglie rettificando la volontà dell’uomo nella più piena conformità a quella di Dio ed espiando con le sue sofferenze ogni genere di peccato: con i cinque sensi, col corpo, con la mente, con l’anima, con lo spirito caduto in ogni sorta di ribellione e disobbedienza a Dio. Gesù paga tutto con la sua croce, dove si immola, quale Vittima divina, nella perfetta obbedienza al Padre e nel più grande amore ai fratelli. La Santa Messa ripresenta qui e ora questa riparazione, che vale in modo particolare per i peccati dei presenti e dei contemporanei; perciò toglie la maledizione dovuta ai peccati e fa scendere la Benedizione “qui e adesso”.

d) La Santa Messa è Sacrificio dimpetrazione e propiziazione. Sull’altare, mentre si celebra il divino Sacrificio, è presente Cristo crocifisso, vivo, che impetra dal Padre ogni grazia, soprattutto il dono del suo Spirito e il perdono dei peccati. Col suo Sacrificio di valore infinito, egli ci rende propizio il volto di Dio, offeso dai nostri peccati e giustamente irato contro tutti gli uomini. Per causa di quelle sante cinque Piaghe del Crocifisso, Iddio è disposto a perdonare tutto e a concedere ogni grazia a chi si unisce a Cristo e accetta anche le preghiere d’intercessione per i peccatori (“Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno”: Lc 22,34) e qualunque giusta richiesta.

e) La Santa Messa è Sacrificio di comunione tra Dio e gli uomini e tra gli uomini stessi. Questo avviene per il dono dello Spirito Santo e perché si mangia lo stesso Pane eucaristico e si beve allo stesso Calice della Salvezza. Cristo col suo Spirito è la fonte dell’unità e della comunione. Allora la S. Messa diventa Banchetto eucaristico in cui Dio Padre ci apparecchia i cibi della vita eterna e il vino nuovo, il banchetto di “cibi succulenti e vini raffinati” predetto dai Profeti (cfr. Is 25,6), il Banchetto delle nozze che nel cielo saranno celebrate tra il Figlio di Dio e la sua Sposa: la Chiesa.

Chi ben si nutre del Cibo eucaristico acquista la “mens” di Cristo, i suoi gusti, i suoi giudizi, i suoi amori, i suoi desideri, la sua anima, il suo Spirito, la sua Passione, la sua Morte e Risurrezione. La Santa Comunione fonde l’anima con Cristo e i fedeli tra di loro, facendoli diventare a poco a poco “un cuor solo e un’anima sola” (At 4,32) per la salvezza del mondo.

La Santa Messa è la fonte di tutte le grazie; è il sacrificio quotidiano necessario sia per godere della Benedizione del  Signore, sia per allontanare i castighi meritati, sia per nutrirsi della “manna” giornaliera nel cammino verso la Terra promessa. Essa va degna-mente celebrata, accuratamente preparata e devotamente prolungata nell’adorazione eucaristica.

Nell’Ostia consacrata è presente Gesù vivo e vero com’è in Cielo, nell’atto di offrirsi al Padre col suo Sacrificio di valore infinito per la Salvezza del mondo. Se si darà un vero tributo di amore e devozione a Gesù nel Sacramento dell’altare, le grazie pioveranno abbondanti e tanti mali saranno evitati.

Sapendo tutto ciò, il Maligno fa di tutto per impedire ai figli di Dio di arrivare alla Santa Messa e di comunicarsi con la Santa Eucaristia. La sua tattica è ora palese ora nascosta; ma il suo obiettivo è quello: allontanare gli uomini da Dio e impedire la Santa Messa sia festiva che quotidiana. Ecco alcuni dei suoi stratagemmi:

-trasformare la domenica da Giorno del Signore in tutt’altro: giorno dello sport, delle compere, dell’evasione, del teatro, della spiaggia, dei boschi, della neve, etc.

-riempire di tante occupazioni e massacrare di lavoro, cosicché non si abbia neanche il tempo di pensare alla Santa Messa e a Dio;

-trasformare la liturgia, cosicché gli uomini non alzino lo sguardo a Dio e al suo mistero, ma si chiudano in se stessi, facendo un cerchio orizzontale che ingloba ministri e popolo di Dio;

-togliere le genuflessioni davanti al SS. Sacramento e fare la Comu-nione nella mano, come chi prende un pezzo di pane;

-fare entrare la convinzione che la Santa Messa è un banchetto sacro e non il sacrificio del Figlio di Dio che versa il suo Sangue per sal-vare l’umanità;

-scoprire le donne e farle entrare nel presbiterio: la loro presenza renderà più profana l’area riservata ai Ministri di Dio e farà ammirare la bellezza femminile;

-bisogna arrivare alle donne-prete come già fanno gli Anglicani e all’abolizione del celibato dei preti;

-fare convinti che non c’è bisogno di confessarsi prima di comunicarsi. Tutti i peccati, se ancora vi sono peccati, vengono tolti con i riti iniziali della Santa Messa;

-togliere centralità al tabernacolo e al suo posto mettere la sede del Sacerdote: è lui il presidente dell’assemblea sacra. Il SS.mo sia messo fuori la vista, in un posto fuori la chiesa;

-abolire il latino e il canto gregoriano; fare spazio alla lingua nazionale e alle chitarre. La musica deve essere moderna, ritmata, adeguata ai tempi; i testi non parlino di Gesù-Dio;

-promuovere infinite manifestazioni che prendano il posto della Messa.

Guai al mondo quando nel tempio santo s’instaurerà l’uomo iniquo e l’abominio della desolazione (cfr. Mt 24,15; 2 Tes 2,3). Allora grandi saranno le tenebre e sarà quello il segno che il Signore del Cielo e della terra dirà: “Vengo Io. Io sono il Signore!” e col soffio della sua bocca ucciderà l’empio e instaurerà il suo Regno. Allora saranno “Cieli nuovi e Terra nuova” (2 Pt 3,13).

 

Padre Giuseppe Tagliareni

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