XVII Domenica Anno A. Salomone, salito giovane sul trono di Davide suo padre, chiese a Dio la grazia della saggezza nel governare.
La cosa piacque a Dio, che gli concesse non solo la sapienza, ma anche fasto e gloria non comune: nei palazzi, nei giardini, nei dignitari, nella ricchezza.
Egli costruì il grande tempio a Dio, che fu una meraviglia dell’antichità, che conte neva al suo interno l’Arca dell’Alleanza e ordinò il culto.
Il suo fu il periodo di maggiore splendore di Gerusalemme e ci fu pace nei suoi confini.
Salomone capì che solo Dio può dare sagezza e prosperità: cosa che oggi è apertamente negata da quasi tutti i governanti.
Essi cercano il favore popolare per ave- re i voti e il favore dei potenti per avere i soldi.
Di Dio neanche l’ombra. Così ogni nuovo governo è sotto la maledizione del Signore. Si dicono “laici”, ma sono apertamente atei o contrari alla vera religione, conculcano il Giorno del Signore e cercano d’impedire le manifestazioni religiose, fino a perseguitare i veri fedeli; fanno leggi assassine e combattono la fede e la famiglia.
Il Regno dei cieli è una cosa così preziosa che vale dare tutto per poterselo accaparrare: soldi, campi e la stessa vita.
I malvagi che oggi fanno il bello e il cattivo tempo, il giorno del Giudizio saranno gettati nelle fiamme dell’Inferno.
Non è saggio colui che vive come se non ci fosse né il Cristo né Satana. Chi vive per se stesso, si perderà in eterno.
Padre Giuseppe Tagliareni