Ecco perché Dio si rivela ai piccoli

 «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare» (Mt 11,25-27). “Dei beffardi egli si fa beffe e agli umili concede la grazia” (Pr 3,34;  cfr. anche: 1 Pt 5,5 e Gc 4,6: Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili). Chi sono i sapienti, gli intelligenti, i beffardi, i superbi a cui Dio si nasconde? Quelli che sono grandi per cultura, per potenza, per orgogliosa esaltazione di sé. Chi sono gli umili a cui Egli fa grazia? I “piccoli”, quelli che sono convinti di essere “nulla”, poiché solo Dio è “grande”.

Molti uomini, a cui non difetta il talento, sono spinti a cercare la propria gloria, il successo, l’esaltazione di sé davanti agli altri e davanti a se stessi. Si considerano superiori per intelligenza, per posizione sociale, per il posto che occupano, per le amicizie che vantano. Essi amano il culto dellio e non danno gloria a Dio. Diventano empi, poiché danno più culto all’io che a Dio. Se vanno a Dio, lo fanno per ottenerne i benefici e non per servirlo. Il loro culto è esteri-ore e vuoto, perché il loro cuore è lontano da Dio. A questi Dio si nasconde. Essi cercano di salire nella scala della potenza e di avere più gloria. Gli altri sono da sottomettere o da eliminare perché oscurano la propria gloria. I mezzi per diventare più potenti sono tanti: le alleanze con i grandi, la conquista del primo posto, il denaro, la pubblicità, il potere mediatico (radio, tv, stampa, internet, cinema, etc.), il potere economico, il potere militare, il favore popolare, l’eliminazione degli avversari, etc. Tutti questi sono dei “Vip”, leader, gente che conta, persone influenti,  potenti, capaci di fare il bello e cattivo tempo, persone che resistono ad ogni scossone. Essi sono “signori”: persone davanti a cui gli altri devono chinarsi e sottomettersi, diventando loro servi.

Le persone che sono troppo piene di sé non danno spazio a Dio, che è l’unico Signore, e non gli si sottomettono anzi si mettono a posto di Dio e ripetono il peccato di Lucifero. A questi Dio si nasconde e non fa grazia. Oggi, purtroppo, molta gente è così, perché abituati fin da piccoli ad esaltare l’io, a vivere secondo il capriccio, ad ottenere tutto ciò che si vuole, anche se non giusto né buono. Chi è così, non riconosce né errori né peccati e dovunque sta, porta deva-stazione e scompiglio, tensioni e conflitti, ingiustizie e violenze. Sposa così la logica di Satana (vanagloria, menzogna e violenza) e si avvia all’eterna perdizione. Se resiste a tutti gli inviti di conversione, non vedrà Iddio, perché ha fatto di se stesso il proprio idolo. Il fuoco eterno sarà la giusta punizione e la sua dimora.

Invece, ai piccoli Dio fa grazia: si rivela a coloro che bramano di conoscerlo per adorarlo e amarlo, che gli fanno spazio nella propria coscienza, che ne ascoltano la voce e si sottomettono volentieri ai Suoi comandi, alla Sua Legge, ai Suoi desideri. I piccoli sono quelli che sanno di essere dei “nulla” davanti a Dio e tutto si aspettano da Lui: la vita e il respiro, il cibo e il vestito, la salute e il lavoro, la conoscenza vera e i giudizi giusti, la speranza certa e gli aiuti per superare le difficoltà e le tribolazioni immancabili. I piccoli si lasciano portare in braccio da Dio senza fare troppe domande, sicuri di tutto, perché sanno che quelle braccia sono forti e avvertono l’amore infinito che li avvolge. I piccoli sono i prediletti di Dio, come la Vergine Maria che tutto accettò da Dio: ruolo e missione, gioie e dolori, provvidenza e povertà, casa ed esilio, indicibili dolcezze e oceani di amarezze. E lei sempre con cuore grato e amante, diceva “Eccomi, sono la tua serva; fa di me come ti piace. Mi abbandono pienamente alla Tua volontà. Tu sei il mio Dio e Signore! Io Ti adoro”. Ai piccoli anche oggi Dio si rivela. E lo fa per mezzo di Gesù. La suprema rivelazione di Dio è Gesù. Egli è il Figlio mandato per la nostra salvezza e ci dice di ascoltarlo, di accoglierlo, di seguirlo con amore di figli e di discepoli. Così ha fatto Maria, che da madre si fece discepola; essa ci ripete: “Fate ciò che egli vi dirà” (Gv 2,5), così come fecero i servi alle nozze di Cana. Chi lo fa, vedrà le meraviglie di Dio.

Il Vangelo ci manifesta che coloro che non accolsero il Signore Gesù erano ostinati e ribelli a Dio. Questo rivelò Gesù: “Non conoscono colui che mi ha mandato. Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato. Chi odia me, odia anche il Padre mio. Se non avessi fatto in mezzo a loro opere che nessun altro mai ha fatto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. Questo perché si adempisse la parola scritta nella loro Legge: Mi hanno odiato senza ragione(Gv 15,21-25).

Tutta la rivelazione cristiana è questa: la Salvezza è una persona, è Gesù di Nazareth Figlio di Dio. Egli l’ha mandato nel mondo perché il mondo si salvi per mezzo di lui (cfr. Gv 3,16). La salvezza non viene dalla Legge, né dal culto, né dalle buone opere, anche se è pure vero che queste cose sono importanti. La salvezza viene da Gesù e consiste nell’accettare Gesù. Egli poi ci porta anche alla perfetta osservanza della Legge, al culto “in spirito e verità” (Gv 4,24), alle opere animate di carità. La salvezza nasce dalla Croce di Gesù e dalla comunione con lui. Nella Santa Messa c’è la piena attualizzazione di questa salvezza per coloro che vi prendono parte con amore e devozione.

La Madonna ci insegna la via della perfetta unione con Gesù: l’amore e la docilità,l’ubbidienza al Padre, l’accoglienza silenziosa e grata della sua Parola, il servizio umile, la comunione eucaristica, la perfetta sequela. Gesù è “la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14,6), afferma. Proprio per questo non crediamo che possano esserci altre strade di salvezza (Islam, Buddismo, Induismo, Brahmanesimo, il progresso, la scienza, la tecnologia, la globalizzazione, l’O.N.U., etc.). La salvezza integrale può venire solo da Dio. “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16). Gesù è Dio che salva, è il Figlio nato dalla Vergine, non per opera d’uomo, ma per opera dello Spirito Santo.

Maria ne è testimone e lo dà al mondo: crocifisso per amore e risorto per dare la vita eterna all’uomo. Egli inizia la nuova creazione.

Chi si fa seguace e figlio di Maria diventa amico di Gesù e suo discepolo: impara a comprenderlo e a seguirlo così come fece la Madre sua, che lo seguì fino al Calvario, lo incontrò vivo dopo la morte e felicemente risorto, lo seguì nella gloria del Cielo, dopo la sua Ascensione e la Pentecoste. È lei che animò i discepoli e propiziò il dono dello Spirito Santo nel cenacolo. È ancora lei che anima la Chiesa e propizia la nuova Pentecoste annunziata dai profeti per gli ultimi tempi, quelli in cui Dio creerà “Cieli nuovi e Terra nuova” (2 Pt 3,13). È lei che ci insegna a magnificare il Signore, perché Lui solo è grande, Lui solo è Santo, Lui solo compie meraviglie ed estende la Sua Misericordia su coloro che Lo temono e Lo amano.

 

PADRE GIUSEPPE TAGLIARENI

 

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