“Il dramma di questa ideologia satanica che da qualche secolo sta gettando veleno di menzogna sulla Verità è l’attacco veemente e reiterato alla donna”, ha scritto su Facebook don Antonello Iapicca.
“Del bambino indifeso a cui l’aborto farmaceutico fa fare la stessa fine dei milioni di ‘gasati’ nei campi di concentramento nazisti, sappiamo con certezza assoluta il destino celeste. Sono battezzati nel sangue di Cristo, crocifisso nell’ingiustizia più grande, quella dell’amore scambiato per odio, del bene per male”, ha continuato don Iapicca.
“Il dramma investe come uno tsunami la donna. Ed è uno tsunami travestito da splendida giornata estiva. Un’offesa alla sua dignità immensa che è il suo essere ontologicamente donna. Donna, la bellezza che irradia sulla terra l’accoglienza misericordiosa di Dio nel suo essere madre, seno dischiuso per accogliere, custodire e dare alla luce il seme di vita destinato alla vita eterna. Donna, la libertà originale, e per questo autentica, di potersi sottomettere, mettere cioè sotto la protezione di Dio e dipendere da Lui come era al principio, senza la malizia perversa dell’illusoria, effimera e avvelenata superbia dell’autodeterminazione. Donna, profumo intenso di Paradiso, quello della volontà nella quale Dio ha creato ogni uomo, comunione ineffabile tra Creatore e creatura nell’obbedienza fiduciosa che, come accade in un ramo unito al tronco, trasmette la vita incorruttibile, la gioia e la pace. Donna, profezia dell’essenza di ogni vocazione, la fecondità dell’amore. Donna, colei alla quale Dionha datonin custodia la fabbrica della vita. Donna, plasmata in ogni cellula, pensiero, respiro per essere la madre che svela la matrice feconda plasmata in tutti noi, creati a immagine e somiglianza del Dio che eternamente genera figli nell’amore per gustare esternamente del suo amore. Donna, femmina e sposa che compie il maschio e sposo, unica pienezza per la ferita che tutti rechiamo impressa come una stigmata segnata dalla mano sapiente di Dio. Donna, immagine del bene autentico per ogni uomo solo a causa della superbia originale. Donna, la sposa di cui abbiamo nostalgia, memoria dell’unica moglie pensata e creata per ciascun marito, speranza di incorruttibilità e vita che non finisce dell’indissolubilità del sacramento che sigilla l’unione di quei due e solo di quei due, maschio e femmina irripetibili perché solo loro perfettamente combacianti perché l’una tratta dall’unico. Donna, bellezza, speranza, gioia e pace nella verginità che spalanca il destino celeste come in una trasfigurazione di luce e amore. Donna, vergine nella Vergine Maria, Madre e Sposa che rinnova nella Chiesa la sua maternità feconda. La donna è tutto questo e molto di più. Non è nulla di ciò che il demonio afferma di lei nelle carte insanguinate del ministro Speranza, della Società di ginecologia e ostetricia e di tutti i megafoni del serpente. Esso di nuovo la attacca con la stessa menzogna suadente con cui sedusse Eva. Non c’è nessuna attenuazione del disagio con cui i sicari di satana vorrebbero stuprare corpo e anima delle donne. È sì l’uniformità che pianificano, quella del male assoluto che spera di soggiogare ogni donna. Il demonio sa infatti che ingannando Eva mette nel sacco l’umanità intera. Le uniche evidenze scientifiche che appaiono nelle nuove linee guida sono quelle dell’omicidio in guanti bianchi, prima della madre e il suo essere donna, e poi del figlio del suo grembo. Chi scrive abomini del genere non sono né ginecologi né ostetriche, non conoscono nulla delle donne, neppure la loro genitalità e il loro apparato riproduttivo. Non basta sapere come sono fatte, occorre sapere di che cosa sono create, di chi sono immagine, quale sia la loro vocazione. Occorre conoscere la donna guardandola con gli occhi del suo Creatore. Mentre il Ministro, il Governo e questi pseudo medici e pseudo scienziati la guardano con gli occhi pieni di concupiscenza di satana, che la vuol fare sua seducendola con una falsa autodeterminazione, per ucciderla nell’anima, nella mente e nel corpo. Ma Dio è Dio, e proprio una Donna sconfiggerà il serpente che le insidia il calcagno. Una Donna, e le donne che in Lei si conoscono e stimano come donne, calpesteranno la testa del demonio, schiacciando nella polvere la sua lingua avvelenata, quella di queste linee guida e di questi comunicati, per salvare dalla morte ogni donna, e quindi ogni uomo. Preghiamo e convertiamoci, affidiamo tutto alla Vergine Maria, annunciamo il Vangelo della Vita e della Verità, e non temiamo nulla. Cristo ha già vinto, e la Donna vestita di sole ci accompagna nella battaglia escatologica alla quale siamo chiamati. E chiediamo oggi l’intercessione di Edith Stein, donna e santa che, nel campo di concentramento, unita a Cristo suo Sposo ha offerto la vita per la salvezza del Popolo ebreo di cui era figlia. Perché ogni donna che, come lei, ha conosciuto Cristo, possa offrirsi con Lui per la salvezza di ogni donna: ‘Poiché la donna fu la prima ad essere tentata, il messaggio di grazia di Dio arrivò prima ad una donna e il consenso della donna ha sempre determinato il destino dell’intera umanità’ (Edith Stein)”.