Un nuovo lockdown sarà con meno applausi dai balconi, più violenza per le strade e fame nelle case

Dunque in un Paese di circa 60 milioni di anime, dove nel 2019 si registrava in media la morte di 1740 persone al di, da qualche tempo vengono imputati al compagno Covid pochi, pochissimi decessi.

Oggi 4, ieri 2, domani magari 5 persone che ci lasciano, che Dio le benedica. Anche se sembra che tutte le altre non contino, se lo dici manchi di rispetto non si a chi e nemmeno il perché ma questa è la nuova regola per stare in società.

Intanto i reparti Covid sono deserti così come le terapie intensive. Dopo la povertà vorranno forse abolire la morte, un giorno lo spiegheranno ai malati di cuore o di tumori trascurati.

E in fondo sono tutti uguali tra venduti, inetti e pavidi. Intanto sono spariti i dati sui suicidi.

Per la strategia della tensione rivisitata con il virus di Wuhan ci si aggrappa ai contagiati, nemmeno ai malati. Evidentemente non abbiamo ancora abbastanza paura e non abbiamo spaventato abbastanza potenziali turisti e uomini di affari. Da non scoraggiare sono altri tipi di migrazioni, che fanno parte del piano complessivo.

E l’opera non è ancora compiuta e c’è ancora parecchio lavoro da fare, magari servirà un nuovo “inevitabile” lockdown, con meno applausi dai balconi, la violenza per le strade e la fame nelle case.

Ma ehi, mi raccomando, la mascherina!

 

Lorenzo Capellini Mion

 

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