“Vogliono usare l’intelligenza artificiale per indifferentismo sessuale o fluidità di genere”

“L’intelligenza artificiale applicata nell’educazione, nella cultura e nel settore audiovisivo solleva questione etiche ed è molto pericolosa. Da una parte ce la propinano come opportunità lavorativa, scolastica ed economica, dall’altra può diventare uno strumento di manipolazione di massa. Prova ne è che il Parlamento Europeo sta lavorando a una preoccupante Risoluzione su questo argomento sulla quale noi lanciamo un allarme. C’è il rischio di percorsi educativi basati su l’indifferentismo sessuale o sulla fluidità di genere” hanno dichiarato il presidente e il vice presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus Toni Brandi e Jacopo Coghe.

“La questione dell’IA (Intelligenza Artificiale) – hanno avvertito Brandi e Coghe – solleva dunque questioni educative e può aprire la porta a chi vuole utilizzarla per introdurre la teoria gender o analoghe ideologie”.

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