XXI Domenica Anno A. È Dio che dispone di uomini e cose. Per suo comando, al tempo di Isaia, il superbo Sebna, maggiordomo del palazzo di Davide, viene sostituito da un altro più degno, che ne riceverà la cintura e la chiave.
I giudizi di Dio sono insindacabili e le sue vie misteriose. Ma Egli porta avanti il suo piano di salvezza incentrato sul Messia.
A Cesarea di Filippo, è il Padre stesso che rivela a Pietro la verità su Gesù, con tale certezza che mai sarà scalzata. A lui Gesù affiderà il compito più importante nella sua Chiesa: non solo quello di testimoniare il Cristo e confermare gli altri nella fede, ma anche quello di “aprire e chiudere”, di “legare e sciogliere”, cioè di legiferare e di reggere tutta la comunità dei credenti in lui.
La notte della Passione, Pietro per paura rinnegherà il Signore, ma subito si ravvederà e infine darà la vita per Gesù. Egli, anche nei suoi successori continua a dire: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!”.
Oggi abbiamo due Papi: uno emerito, ma che non lascia abito bianco e nome, e l’altro regnante, eletto al posto del primo ancora vivente. Situazione anomala e confusa. È in crisi l’unità della Chiesa e il Magistero.
“Le potenze degli Inferi non prevarranno!”, ha detto il Signore. Questo ci conforta. Anche noi siamo “roccia”, se sappiamo dire: Gesù è il Cristo di Dio!
Padre Giuseppe Tagliareni