Festa di S. Bartolomeo apostolo.
S. Giovanni nell’Apocalisse, descrive la Città santa, l’abitazione degli eletti di Dio sulla terra rinnovata.
Dio abiterà con loro e toglierà ogni maledizione: “Asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno” (Ap 21, 4).
Vi è un fiume di acque salutifere e file di alberi salutari. L’Agnello di Dio sa rà il Re e la Città è aperta a tutti i popoli, che ben volentieri verranno.
Vi sono porte sempre aperte in tutte le direzioni e i basamenti sono di perle preziose con i nomi dei dodici Apostoli.
La Città infatti, è la Chiesa fondata da Gesù sui suoi Apostoli: solo qui abita Dio e solo qui si trovano le acque della vita.
Tutte le altre città mondane sono Babilonia, città del vizio e del caos, ricettacolo di coloro che rigettano Cristo: increduli, omicidi, immorali, maghi, idolatri e mentitori, destinati allo “stagno ardente di fuoco e di zolfo“ (21,8).
Prima della fine, vi saranno gli ultimi flagelli dell’ira di Dio: le sette coppe.
“Vieni e vedi”, dice Filippo all’amico Bartolomeo, parlando del Messia, Gesù di Nazareth.
Lo sguardo di Gesù ci precede; per questo la testimonianza è efficace.
Su di Lui ci sono i Cieli aperti e gli angeli di Dio vanno a prendere le grazie da diffondere ai credenti in Cristo.
Solo su Gesù scende la benevolenza del Padre. Solo Lui è il Messia: Vieni e vedi!
Padre Giuseppe Tagliareni