Ecco cosa indicano “veste nuziale”, “lampada accesa” e “olio abbondante”

 La fede nasce dall’ascolto della parola di Dio. Dio stesso la suscita, perché Egli è verità e amore che parla al cuore.

I semplici accolgono l’annunzio del regno di Dio e anche la via difficile della croce, come dimostra la vita di Gesù.

C’è invece, chi cerca cavilli e miracoli, come gli scribi e i farisei; chi è attaccato alla sapienza della carne: il potere, il vizio, le ricchezze, come Erode e i sommi Sacerdoti; chi ama la via larga del mondo: i piaceri a cui non si vuole rinunziare, la vita facile e comoda che cede volentieri a tutte le seduzioni del Maligno. Vogliono vivere per se stessi, sordi ad ogni richiamo del Cielo.

San Paolo, vero apostolo, si gloria di predicare “Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani” (1Cor 1,23); questa è la sapienza del cristiano, che porta ad amare quella croce su cui il Figlio di Dio distrusse i nostri peccati e ci aprì le porte del Cielo.

Sì, “è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione” (v.21).

C’è un giorno fissato per le nozze dell’Agnello e molti sono i chiamati; ma non tutti vi entreranno.

Oltre alla veste nuziale (la grazia), ci vuole la lampada accesa (la fede) e l’olio abbondante (la carità). L’attesa può essere lunga, ma lo Sposo verrà, magari quando meno te lo aspetti. Beato chi entrerà al banchetto delle nozze eterne!

 

Padre Giuseppe Tagliareni

 

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