Massimiliano, nella povertà al limite della miseria in cui vive, crea la più grande impresa editoriale della Polonia ed ha una particolare attenzione alla stampa poiché constata: “ già cento anni fa, quando erano ancora pochi quelli che sapevano leggere, Napoleone affermava giustamente: “La stampa è la quinta potenza del mondo”(SK 1249).
Egli dà vita a 9 testate giornalistiche, anche per fasce di età, di cui una in latino per il clero di tutto il mondo e poi … libri, opuscoli, volantini; nonostante il boicottaggio delle cartiere e della distribuzione, e gli aperti attacchi della massoneria. “Non rivistine [che] non hanno aspirazioni elevate, che nel migliore dei casi devono servire come fonte di reddito (SK 199), ma una stampa quanto più specializzata: “ A me sembra che accanto al Rycerz (per tutti) ed al Rycerzyk per i bambini, col tempo si schiereranno in combattimento altre edizioni periodiche (quotidiani, settimanali, mensili e trimestrali impegnati) e non periodiche (opuscoli, libri) per trattare in modo più ampio alcune questioni. Inoltre, per le particolari regioni di una nazione (secondo le necessità) si possono stampare anche dei supplementi o delle edizioni speciali. Tutto questo costituisce un vero apostolato della parola scritta, adeguato ai diversi ceti, stati e condizioni sociali”(SK 382). Egli vuole che la M.I. si impegni nella diffusione della buona stampa: “Piaccia a Dio che nell’imminente avvenire non ci siano città, non ci siano villaggi in cui non si trovino biblioteche o sale di lettura per libri buoni e riviste , in conveniente numero, a bassissimo costo e possibilmente gratuite. Sorgano ovunque dei circoli che si assumano l’impegno di distribuire e di diffondere la buona stampa ed in breve tempo la faccia della terra si trasformerà. … non ci si dovrebbe restringere ai soli fedeli, ma scrivere anche per gli acattolici e offrire loro un buon alimento spirituale. Questi sono pure gli scopi attuali della M.I. e con questo mezzo si è già verificata più di una conversione”(SK 1249). “Impegniamoci, altresì, a diffondere ancor di più il Rycerz Niepokalanej, il quale approfondisce lo spirito della M.I. e indica come si può agire nel momento presente in conformità a questo spirito”(SK 1218).
E diede direttive editoriali e operative; precise e ancora valide: “far entrare l’Immacolata in masse sempre più vaste; quindi, freschezza di notizie e prezzo modico. … Notizie brevi, ma numerose, e illustrazioni. E soprattutto fare attenzione che le notizie siano le più recenti possibili. Per la distribuzione: fare affidamento più sui venditori ambulanti che sulla spedizione a destinatari singoli”(SK 606). Così egli immagina i militi-frati: “È indispensabile, mi sembra, che questi lavoratori della penna, del microfono, dello schermo o di qualsiasi altro mezzo, si spargano fuori del recinto di Niepokalanów e viaggino, si avvicinino personalmente alle anime per mezzo di corsi di esercizi spirituali, di missioni, di conferenze e di confessioni, per organizzare e visitare la M.I.2, e dopo il loro ritorno conoscano meglio che cosa e in quale modo si debba scrivere in quel determinato momento per quel dato paese o per quella data regione”(SK 382). E così dovrebbero essere tutti i militi: venditori ambulanti, conferenzieri, giornalisti, presenti in tutti gli ambiti della comunicazione; autentici missionari, preparati e generosi, pronti ad aprire all’Immacolata le vie dei cuori e a schiacciare le lusinghe del serpente antico.
DIEGO TORRE