Come attrarre le anime a Dio? Risponde la “Gaudete et Exsultate”

Di Giuseppe Brienza

 

Credo che una delle espressioni più efficaci di Papa Francesco, secondo me destinate a durare nel tempo, sia quella di «santità della porta accanto», contenuta nella sua terza Esortazione Apostolica Gaudete et exsultate«sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo» (19 marzo 2018). Si tratta di un percorso di santificazione della vita ordinaria che, oltre a portare in Cielo, permette di attrarre molte anime a Dio, assicura il Santo Padre. Un insegnamento raccolto da un Ordine “storico” come quello dell’Ordine dei Frati Predicatori, meglio conosciuti come Domenicani.Come spiegato da padre Giovanni Calcara OP, storico e agiografo dell’Ordine fondato da San Domenico di Guzmán, il principale intento della famiglia Domenicana in occasione del recente ottocentesimo anniversario della morte del fondatore (6 agosto 1221), è stato quello «di rispondere all’invito di Papa Francesco che, nell’Esortazione “Gaudete et exsultate”, ci invita a guardare alla santità non come meta, ma come itinerario di risposta alla nostra chiamata a vivere la nostra identità nelle scelte quotidiane. In Domenico abbiamo cercato di vedere “la santità della porta accanto”, di chi fa parte integrante della nostra esperienza».

Nell’anno di celebrazioni indetto dai Domenicani per solennizzare la ricorrenza, in programma dal 6 gennaio 2021 al 6 gennaio 2022, è stato non a caso scelto un tema singolare, «A tavola con San Domenico», che si ispira alla tavola della Mascarella, su cui è stato dipinto il primo ritratto di San Domenico poco dopo la sua canonizzazione. Il fondatore viene quindi celebrato non come un santo “da piedistallo”, bensì come un padre che gode a tavola della comunione con i suoi figli e fratelli, riuniti dalla stessa vocazione a predicare la Parola di Dio e condividere il cibo e le bevande dono di Dio.

Uno scenario che segue perfettamente l’invito di Papa Francesco ad evitare«la tentazione di fuggire in un luogo sicuro che può avere molti nomi: individualismo, spiritualismo, chiusura in piccoli mondi, dipendenza, sistemazione, ripetizione di schemi prefissati, dogmatismo, nostalgia, pessimismo, rifugio nelle norme. Talvolta facciamo fatica ad uscire da un territorio che ci era conosciuto e a portata di mano. Tuttavia, le difficoltà possono essere come la tempesta, la balena, il verme che fece seccare il ricino di Giona, o il vento e il sole che gli scottarono la testa; e come fu per lui, possono avere la funzione di farci tornare a quel Dio che è tenerezza e che vuole condurci a un’itineranza costante e rinnovatrice» (Papa Francesco, Esortazione Apostolica “Gaudete et Exsultate”, n. 134).

 

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