“Fuori dal senso di colpa” con il francescano Roberto Pasolini
A cura di Angelica La Rosa
Primo di tre volumi che indagano l’intreccio tra la libertà dell’uomo e la sua relazione con Dio, “Non siamo stati noi. Fuori dal senso di colpa” (di Roberto Pasolini, appena uscito per le Edizioni San Paolo, pp. 224, euro 16) si affianca alla storia e alle domande di ciascuno di noi, mettendosi alla ricerca di un “colpevole” che sia in grado di rispondere della sofferenza, del male, della fatica dell’esistenza. A partire da testi biblici, che spaziano dal giardino dell’Eden fino a quello della Risurrezione, si ripercorre la parabola dell’esperienza umana nelle figure del fallimento e dell’incompiutezza, in una prospettiva moderna ed esistenziale.
Il senso di colpa che attanaglia tutti, credenti o meno, ci pone continuamente nella condizione di coloro che devono “scusarsi” per non aver saputo vivere all’altezza della propria umanità. Questo profondo smarrimento si declina in forme diverse: ci sentiamo soli, inadeguati, cancellati; siamo insofferenti, infedeli, idolatri; ma viviamo anche nel dolore (siamo muti, ciechi, fuggiaschi), e, forse, è proprio Dio l’unico che ci guarda nella certezza che, a volere tutto questo, non siamo stati noi. Attraverso questo sguardo, Dio può e vuole condurci fuori dal senso di colpa, restituendoci la vista, la parola e un sentiero da percorrere insieme.
Ma chi è l’autore?
Roberto Pasolini, nato a Milano nel 1971, è frate minore cappuccino della Provincia di Lombardia e presbitero. Biblista e docente di Sacra Scrittura, coniuga l’attività accademica con un’intensa attività pastorale: convegni teologici, incontri formativi, percorsi di evangelizzazione, predicazione di ritiri ed esercizi spirituali, accompagnamento spirituale. Co-autore di Messa e Preghiera Quotidiana (EDB), ha pubblicato Amanti perché amati (Tau, 2015), Fallire e non mancare il bersaglio (EDB, 2017). Questo è il suo primo libro per le Edizioni San Paolo.