Da 30 anni Chiara Luce Badano, se viviamo in Cristo, ci invita a non aver paura della morte

“Chiara Luce parte per il Cielo il 7 ottobre 1990. Aveva pensato a tutto: ai canti per il suo funerale, ai fiori, alla pettinatura, al vestito, che aveva desiderato bianco, da sposa… Con una raccomandazione: ‘Mamma, mentre mi prepari dovrai sempre ripetere: ora Chiara Luce vede Gesù’. Al papà che le aveva chiesto se era sempre disponibile a donare le cornee aveva risposto con un sorriso luminosissimo. Poi un ultimo saluto alla mamma: ‘Ciao, sii felice perché io lo sono’ e un sorriso al papà. E’ il giorno della Beata Vergine del Rosario.

(Tratto dalla Positio Super Vita, Virtutibus et Fama Sanctitatis
– Cap. II. L’apparato teologale e il suo culto –
curata dalla Postulazione p. 37).

“Questi sono i frutti della fede. Forse, attraverso questo tempo di virus e paura, il Signore ci sta rivelando l’inconsistenza della nostra fede di fronte alla morte, unica questione decisiva della vita”, ha commentato su Facebook il missionario padre Antonello Iapicca.

“Se così fosse oggi è un giorno favorevole: possiamo chiedere a Dio, attraverso la beata Chiara Luce, la Grazia di guardare alla morte, anche a quella interiore che ci attende ogni giorno, con la gioia e la pace con cui l’ha guardata lei, per prepararci ad essa come alle nostre nozze con Gesù. E pregare ogni giorno il rosario implorando la Vergine Maria di donarci la fede e farci crescere in essa. Rifugiamoci nel grembo di Maria, che sono le viscere di misericordia della Chiesa, per partecipare alle liturgie ed esservi nutriti con la Parola e i sacramenti; sperimenteremo, proprio in questo tempo, una gioia e una pace inimmaginabili”.

 

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