Shemà. Commento al Vangelo del 7 ottobre della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.

Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!

 

***

IL COMMENTO TESTUALE

IL VANGELO DEL GIORNO: Lc 11,1-4 

mercoledì 7 Ottobre 2020

Beata Maria Vergine del Rosario

Oggi la liturgia ci fa celebrare la memoria della Beata Vergine Maria del Santo Rosario. Questa memoria è legata a un fatto storico: la vittoria che i i Cristiani riportarono contro i Turchi a Lepanto nel 1571. Le cronache ci raccontano che, mentre a Lepanto si combatteva, i cristiani in tutto il mondo, con a capo il Papa, pregavano il Rosario, convinti che uniti con questa preghiera, Maria avrebbe difeso il popolo contro la violenza della guerra. Tanti santi furono devoti a Maria, ma il santo che diede il maggior impulso alla devozione del Rosario fu S. Domenico di Guzman, fodatore dei padri predicatori. Si dice che mentre il Santo predicava contro gli Albigesi, gli apparve la Vergine SS. e consegnandogli una corona del Rosario e gli disse che con quell’arma avrebbe vinto l’eresia. Il Rosario quindi è sempre visto come arma spirituale che porta alla vittoria contro le situazioni difficili. Si tratta infatti di una preghiera molto antica, che praticavano inizialmente solo gli eremiti e poi i frati laici che, non potendo accedere al coro con i minaci per recitare i centocinquanta salmi dell’Ufficio, pregavano, al posto dei salmi, la preghiera del Pater Noster. Solo dal XII secolo i frati e le monache introdussero la preghiera dell’Ave Maria, alternandola a quella del Pater. Oggi la preghiera del Rosario è il risultato di una progressiva aggiunta di preghiere, alle quali si alternò la meditazione dei misteri della vita di Gesù e le altre devozioni. La bellezza del Rosario è quindi unica, perché è una  preghiera che porta una storia di affetto e di fiducia da parte del popolo cristiano nei confronti di Maria, invocandola come protettrice. La liturgia quindi, in particolare nel vangelo, ci fa contemplare la bellezza della preghiera: Gesù prega, ed è tanto affascinante che i discepoli sono spinti a chiedergli di insegnare loro a pregare come prega Lui! La preghiera ci rende belli, affascinanti, perché la nostra presenza possa suscitare nei cuori il desiderio di Dio! E Gesù consegna loro una preghiera che ancora oggi i cristiani ricevono come consegna dalla Chiesa prima del rito del Battesimo. Nel Rito del Battesimo per gli adulti, infatti, l’eletto (si chiama così il catecumeno prossimo al Battesimo) deve vivere almeno due passaggi detti “consegne”: quella del Credo e quella del Padre Nostro. Ecco, dunque, questa preghiera descrive l’identità di ogni battezzato che può chiamare Dio Padre, con tutta la fiducia del suo cuore. Ma questa è anche la preghiera di lode per eccellenza, di invocazione e di supplica, di liberazione e di colloquio confidente. Pregare è dunque affidarsi al Padre. Allora oggi preghiamo ci affidiamo al Padre ma attraverso Maria, che ci aiuti lei a pregare come faceva Gesù e a renderci attraenti come Lui, nella preghiera. Che qualcuno possa dirci: “insegnaci a pregare come preghi tu!”. Chiediamo questa grazia a Maria con le parole della supplica che la tradizione cattolica  rivolge alla Madonna del Rosario. La parte conclusiva di questa supplica, così ci fa pregare: “O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci riannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza,negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque, benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Amen.” Buona giornata! 

Lc 11,1-4

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione».

IL COMMENTO IN VIDEOhttps://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

 

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments