I tesori inestimabili e inalienabili di cui non possiamo fare a meno

Di Padre Giuseppe Tagliareni

«Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche» (Mt 13,52).Gesù si riferisce al tesoro della Parola di Dio: le cose nuove sono quelle che Gesù stesso è venuto a portare; le cose antiche sono nel Vecchio Testamento. Insieme costituiscono un tesoro inestimabile, che si lascia possedere da chi ne fa oggetto continuo di studio amoroso, come un vero scriba, uno che sta sempre ad imparare e ascoltare nel cuore la parola uscita dalla bocca di Dio. A poco a poco egli ne diventa “padrone”, lo possiede nella sua casa, cioè ce l’ha interamente nella sua memoria e nel suo cuore e lo tira fuori quando e come vuole, per darlo a chi crede. Ma quali sono in particolare questi tesori? Enumeriamone i principali:

A) Per lAntico Testamento: 1) La creazione. 2) La formazione del Popolo di Dio. 3) L’antica Alleanza e la Pasqua. 4) La Legge antica. 5) I Salmi e i libri sapienziali. 6) Il culto. 7) I Profeti.

B) Per il Nuovo Testamento: 1) Il Vangelo. 2) La formazione del nuovo Popolo di Dio. 3) L’Eucaristia e la nuova Alleanza con la Pasqua del Signore. 4) La Legge nuova. 5) Il dono dello Spirito santo. 6) La Chiesa. 7) Il culto cristiano.

Vediamo in breve questi tesori inestimabili e inalienabili.

A) Per l’Antico Testamento

La creazione. La rivelazione inizia con la creazione dell’universo e dell’uomo in particolare. Questa è la prima parola di Dio, che dichiara la Sua potenza, la Sua sapienza e il Suo amore. Questo è il primo libro da leggere e contemplare, da studiare e amare. La creazione ci fa capire che nulla è frutto del caso, ma tutto è stato pensato e voluto da un Dio che è Amore e Provvidenza benevola.

Egli ha creato la coppia e la famiglia; ci dà la vita e noi siamo Suoi. Egli promette vita eterna agli uomini: li ama, li favorisce, li corregge, li perdona, li castiga; ma chiede anche conto dell’uso del libero arbitrio e può escludere dalla Sua comunione chi agisce male ai Suoi occhi. Ma dopo il peccato, Dio offre il ritorno e la redenzione.

La formazione del Popolo di Dio. Mediante Abramo e i patriarchi Dio va preparandosi un popolo peculiare; mediante Mosè e le esperienze dell’Esodo, Egli lo va formando alla giustizia e gli fa prendere coscienza di essere un popolo “santo”, appartenente solo a Dio, destinato a portare la Benedizione nel mondo, a tutti i popoli e a dare il vero culto a Dio solo, Autore di ogni bene. Questo popolo si distingue da tutti gli altri.

Lantica Alleanza e la Pasqua. Col sangue dell’agnello viene siglata l’Antica Alleanza di Dio col Suo popolo, che così viene risparmiato dal castigo dato agli egiziani, ingiusti vessatori dei figli di Dio. Divinamente protetto, Israele esce indenne dall’Egitto, terra di schiavitù e di alienazione e,  passando il Mar Rosso, va verso la Terra promessa ad Abramo e alla sua discendenza. La Pasqua è la festa della redenzione d’Israele dalla schiavitù.

La Legge antica. Ai piedi del Sinai il popolo di Dio si impegna solennemente ad osservare la Legge ricevuta da Mosè sul monte: i Dieci Comandamenti. Questi sono come la costituzione d’Israele. È qui che tutti prendono coscienza che per appartenere al popolo di Dio ed avere le Sue benedizioni occorre essere fedeli all’Alleanza con Lui. Una terra dove “scorre latte e miele” è promessa. La Legge di Dio è la vera giustizia.

I Salmi sono preghiere ispirate da Dio a Davide e ad altri. Alcuni hanno valore profetico e messianico. Ogni pio israelita li usa continuamente per parlare con Dio. I Libri sapienziali aiutano a riflettere sui veri valori della vita e sull’agire di Dio nella storia, che è condotta verso il compimento da Lui voluto.

Il culto d’Israele è incentrato sul tempio di Gerusalemme, dove Dio si fa presente, e sul sacerdozio che compie i riti. Le feste sono quelle dettate da Mosè, come memoriali della storia di salvezza che si attua nella liturgia.

I Profeti. Questi parlano a nome di Dio: scuotono gli animi dei potenti e dei duri di cuore; gridano i peccati del popolo; chiamano tutti alla conversione; inveiscono contro l’infedeltà a Dio e l’idolatria strisciante o manifesta; minacciano castighi; promettono un tempo migliore, una restaurazione, un Messia (unto da Dio) redentore e il dono del Suo Spirito a tutti. Predicono “Cieli nuovi e Terra nuova” dove sempre abiterà la giustizia.

Per il Nuovo Testamento

Il Vangelo. È il primo tesoro del Nuovo Testamento, che comprende anche altri libri: Atti, lettere degli Apostoli e Apocalisse. Il Vangelo è l’annunzio di Gesù, la sua vita, la sua dottrina, la sua morte e risurrezione. È la certezza che le promesse di Dio si sono adempiute e che il Suo Regno è in mezzo a noi in Gesù-Messia. La lieta novella è che Dio si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi, a prendere su di Sé le nostre colpe e a redimerci da tutti i mali, a cominciare dal peccato e dalla schiavitù a Satana. Le conversioni e i miracoli ne sono la prova.

La formazione del nuovo Popolo di Dio. Chi ascolta Gesù e lo segue diventando suo discepolo, entra a far parte del nuovo popolo di Dio, il Popolo dei redenti. La circoncisione non basta; bisogna accogliere il Vangelo e farsi battezzare nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Il vecchio Israele ha cessato la sua funzione, che era quella di portare al mondo il Messia. Con Gesù nasce il nuovo Popolo dei figli di Dio, che è la Chiesa. In questa Dio è presente e si fa raggiungere da tutti gli uomini per dar loro la vita eterna, a cui ogni cuore aspira.

LEucaristia e la nuova Alleanza con la Pasqua del Signore. Il momento culminante della vita di Gesù è la sua Pasqua, il suo passaggio da questo mondo al Padre, dalla vita terrena a quella celeste, dalla morte alla risurrezione. All’Ultima Cena Egli fissa tutto nel rito della nuova Alleanza nel suo Sangue, mediante l’Eucaristia e si dà ai suoi discepoli in cibo e bevanda di salvezza, comandando loro di perpetuarne il rito come suo “Memoriale”. Gli Apostoli sono i Sacerdoti del nuovo rito.

La Legge nuova. La nuova Alleanza ha le sue clausole. Sono la celebrazione del “Memoriale” di Gesù e la legge della carità senza limiti (“Amatevi come Io ho amato voi”). Più che il Battesimo, ciò che contraddistingue i veri discepoli del Signore è l’amore di carità e il vivere nell’unità, con Lui al centro. Ogni uomo è un fratello da amare nel nome e per amore di Cristo. Chi ama, ha adempiuto la legge e merita di entrare nel Regno di Dio, dove tutto è amore.

Il dono dello Spirito Santo. A Pentecoste, ai discepoli di Gesù radunati con la Vergine Maria e gli Apostoli, viene dato lo Spirito promesso da Gesù e dagli antichi Profeti. Essi sono “rivestiti di potenza dall’Alto” (Lc 24,49) e diventano i testimoni della sua morte redentrice e della sua gloriosa risurrezione. I miracoli e le conversioni accompagnano la loro predicazione, spesso suggellata dal martirio. Tutto il mondo potrà rinnovarsi se accoglierà la parola degli Apostoli di Cristo (il Vangelo del Regno di Dio) e il dono del suo Spirito Santo.

La Chiesa. È il nuovo Popolo di Dio, formato da coloro che accolgono il Vangelo di Cristo e ricevono il Battesimo nel nome della SS. Trinità, secondo l’esplicito comando di Gesù. Tutti i discepoli di Gesù formano un cuor solo e un’anima sola e cercano di vivere in fraternità e amore nel suo nome. Alla Chiesa sono chiamate tutte le genti della terra. Essa è fondata sulla roccia di Pietro e dei suoi successori; il basamento e la chiave di volta è Cristo Signore. Le porte degli Inferi non potranno mai prevalere.

Il Culto cristiano. È incentrato sulla Santa Messa, che è il memoriale della gloriosa Passione, Morte e Risurrezione di Cristo. In essa si dà a Dio la lode perfetta e si ottengono tutte le Sue benedizioni, incentrate sull’Eucaristia. In Cristo morto e risorto per noi, “pane vivo disceso dal Cielo” dato in cibo ai suoi fedeli, s’incentra il vero culto a Dio “in spirito e verità” a Lui gradito e si dà la vita divina agli uomini.

Questi quattordici gioielli d’inestimabile valore sono custoditi dalla sana tradizione della Chiesa, nata dal Sangue di Cristo e la abbelliscono quale Sua Sposa diletta. Sono il suo patrimonio più prezioso, che non è lecito disprezzare o disperdere. Sono contenuti nelle Sacre Scritture, ma vanno letti e interpretati nello stesso Spirito in cui furono vissuti, trasmessi e redatti.

Per questo la Bibbia è il libro più nobile e prezioso che esista, né mai potrà esisterne uno eguale o migliore. Esso va visto come un unico libro, che narra la Storia della Salvezza, che Iddio offre a tutte le genti nel Figlio Suo fatto carne, l’Emmanuele: Dio con noi, Dio che vive nella Sua Parola e nella Sua Eucaristia. È questa la ricchezza della Chiesa e del vero discepolo di Cristo. Ignorare la Bibbia significa ignorare Dio e la Sua Salvezza.

 

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