Lo sfogo di don Michele Chimienti: “il Corano è quello, predica odio e violenza”

Di Bruno Volpe

“Con L’Islam abbiamo sbagliato terapia, basta leggere il Corano. Nella Chiesa si è infiltrata la massoneria”. Lo sfogo in questa intervista è di don Michele Chimienti, sacerdote barese e filosofo, uno che le cose non le manda a dire.

Don Michele, partiamo da Nizza…

“Nulla di nuovo sotto il sole. Eppure la gente si stupisce, il Corano è quello, predica odio e violenza, chiede l’uccisione degli infedeli e la storia di Maometto dice che era un assassino. Non ho sentito parole di condanna nel mondo musulmano e per la verità anche da chi comanda la Chiesa cattolica. Forse si ha paura. In ogni caso ricordo che quando i musulmani sorridono, lo fanno nell’arte della dissimulazione. Sembrano amici nella difficoltà ma al momento giusto ti colpiscono. Ho sentito l’idiozia del sindaco di Nizza che ha parlato di Islam fascista, ma che cosa ci azzecca il fascismo? Lo tirano sempre in ballo e senza motivo”.

L’attentatore era passato da Bari…

“Se vuoi entrare in Europa passa da Bari ed hai buone possibilità scriveva tempo addietro un giornale. Ci fate caso che questi signori non colpiscono l’Italia? Non perché sono buoni, ma solo perché gli conviene, siamo il ventre molle del continente”.

Possiamo accogliere tutti?

“Una follia. La compassione è una cosa, ma la carità cristiana è giusta, ma parte dai vicini per arrivare ai lontani, dobbiamo pensare prima ai poveri di casa nostra e sono tanti. Poi una buona parte di questi signori vengono con scopi poco chiari e rischiano anche di infettarci. E’ in atto un’invasione per islamizzare il continente e ci riusciranno”.

E la Chiesa cattolica come sta agendo in questa materia?

“In confusione. Lo sa che cosa si dice? Per entrare nella Chiesa ci vuole santità, cultura e il diavolo. Intendo dire che la massoneria è largamente presente nel clero”.

Che cosa pensa del caso di Monsignor D’Ercole?

“La prova che è in atto un clima di paura e di sospetto, la logica del non mi sei amico e poi si era opposto alla chiusura delle chiese durante la pandemia, se mal non ricordo. Noi preti, almeno per quello che mi riguarda, dobbiamo seguire prima di tutto Cristo”.

Coronavirus?

“Un motto della massoneria è caos ordo. Bisognerebbe capire che ruolo sta giocando in questo sconvolgimento. In ogni caso è assurdo il terrorismo mediatico verso la gente. Che senso ha chiudere tutto e a conti fatti altre patologie fanno molti più morti. Qui al contrario moriremo di economia”.

Disordini e manifestazioni?

“La violenza non è buona cosa, va condannata e occorre domandarsi che cosa fanno i centri sociali e che peso hanno. Tuttavia, la gente disperata, quando ha fame scende in piazza, se alle persone togli lavoro e dignità non meravigliamoci delle reazioni. Chi predica rigore e chiusure continue ha lo stipendio fisso o rendite al sole. Ditelo alle partite iva e a chi deve sfamare i figli”.

 

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Una parola sola: qualunquista, superficiale, visionario, evocatore di scenari illusori frutto di una visione distorta della religiosità. Ringrazio lo Spirito Santo che sulla cattedra di Pietro ha voluto un Pontefice quale Papa Francesco nella speranza, che è certezza, che i suoi successori seguiranno le sue orme (Amoris Letitia – laudato si – Fratelli tutti).