Shemà. Commento al Vangelo del 25 novembre della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.

Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!

 

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IL COMMENTO TESTUALE

IL VANGELO DEL GIORNO: Lc 21,12-19

mercoledì 25 novembre 2020

Il vangelo di oggi è il seguito del discorso iniziato ieri, in cui Gesù consigliava due temi di discernimento di fronte alle difficoltà e alle prove della vita: non lasciarsi ingannare e non avere paura, che, come abbiamo detto ieri, si riassume nello scendere in profondità, nel cuore, dove possiamo trovare la pace che nessuno può toglierci, perché questa pace ci mette in comunione con Dio. Oggi invece la liturgia ci offre il criterio di discernimento da avere in caso di persecuzione. La persecuzione è una delle situazioni più comuni in cui si trovano i credenti, in tutti i tempi e in tutti i luoghi. Potremmo dire, come le parole di Gesù ci mostrano,  che la persecuzione è una condizione necessaria per i credenti e sembra essere più un’occasione da sfruttare che una situazione da subire. Gesù ci dice infatti in modo chiaro che lo stato di persecuzione è per i suoi discepoli l’occasione per dare testimonianza coraggiosa della fede. E oggi la liturgia ci fa ricordare la testimonianza cristiana di una donna che è passata alla storia come una donna molto intelligente, sapiente, geniale, una sorta di scienziata del tempo: la santa martire Caretina di Alessandria d’Egitto, vergine e martire, il cui corpo è ancora  ancora venerato nel monastero sul monte Sinai, uno dei monasteri più antichi della cristianità. Oggi allora ringraziamo insieme il Signore perché ogni giorno di più ci fa cogliere sempre di più la bellezza della nostra fede, come possiamo costatare camminando insieme ogni giorno, in questo percorso di commenti al Vangelo quotidiano. Se ci facciamo caso, ogni giorno Gesù ci insegna a cogliere l’aspetto profondo e quindi più gioioso della realtà, in modo che le nostre giornate siano celebrazione vivente di gratitudine e di lode, perché tutto quello che viviamo, anche le persecuzioni, concorrano a renderci testimoni di una fede luminosa, libera, bella, coinvolgente e attraente. Ci doni il Signore oggi di sentire nel cuore la gioia della gratitudine per la vita e per la fede, perché possiamo onorarLo come Lui desidera per essere anche noi oggi veri testimoni della gioia del Vangelo che ci unisce tutti come fratelli e sorelle, nella fede. Buona giornata!

Lc 21,12-19

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

IL COMMENTO IN VIDEOhttps://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

 

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