Dio interviene con potenza e abbatte le torri dell’orgoglio umano

CON DIO NON BASTANO LE PAROLE, CI VOGLIONO I FATTI!

Di Padre Giuseppe Tagliareni

La parola del profeta Sofonia, operante al tempo di Giosia re di Giuda (VII sec. A. C.), annunzia il Giorno del Signore, in cui “tutta la terra sarà consumata” (Sof 1,18); invita i peccatori a conversione.

“Cercate il Signore voi tutti, poveri della terra, che eseguite i suoi ordini, cercate la giustizia, cercate l’umiltà” (2,3), per essere al riparo prima che l’ira di Dio divampi.

La “città gaudente” sarà distrutta: “se ne stava sicura e pensava: “Io e nessun altro” (2,15). “Guai alla città ribelle e impura, alla città che opprime!” (3,1): i suoi capi sono leoni ruggenti, i suoi giudici lupi famelici, i suoi profeti uomini fraudolenti, “i suoi sacerdoti profanano le cose sacre“ (3,4).

La mano di Dio interviene con potenza e abbatte le torri dell’orgoglio umano: “dal fuoco della mia gelosia sarà consumata tutta la terra. Allora io darò ai popoli un labbro puro” (3,8-9). Non commetteranno più iniquità e un piccolo resto sarà salvato.

“Rallégrati, figlia di Sion!… Non temere, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente” (3,14.16-17).

Con Dio non bastano le parole, ci vogliono i fatti.

Gli anziani e i sommi sacerdoti erano nel tempio ad ogni festa, ma peccavano più degli altri.

Alla predicazione di Giovanni Battista, pubblicani e prostitute si convertirono; loro no. Invece si indurirono nei loro peccati, rendendo inefficace per loro la luce e l’esempio del Santo Precursore del Messia.

Così oggi.

 

 

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