I cristiani d’Armenia rendono omaggio ai martiri della guerra di liberazione dell’Artsakh

QUALCHE SETTIMANA FA 3 MILA ARMENI SONO MORTI SOTTO I COLPI DELLE MILIZIE ISLAMICHE DELL’AZERBAIGIAN, APPOGGIATE DAI TURCHI DI ERDOGAN

Di Angelica La Rosa

Ieri il presidente dell’Armenia Armen Sargsyan ha visitato il Pantheon militare di Yerablur ed ha reso omaggio alla memoria degli eroi che hanno sacrificato le loro vite per la difesa della Patria cristiana nella guerra di liberazione dell’Artsakh, in occasione delle sei settimane di guerra con l’Azerbaigian per la regione caucasica contesa.

Dopo aver deposto fiori sulle tombe dei martiri, degli eroi nazionali dell’Artsakh, commemorando l’eroismo di coloro che sono morti per la libertà e l’indipendenza della Patria, il presidente Armen Sargsyan ha spiegato che questi “sono giorni molto difficili” per il paese caucasico. “L’unica cosa che ricorderemo del 2020 è la sacra memoria delle persone che hanno dato la vita per difendere la Patria, tutte le disgrazie dovrebbero essere lezioni, non ricordi dolorosi”.

Dal 19 dicembre, per tre giorni, in Armenia si tiene un lungo lutto per fare memoria delle vittime della guerra del Karabakh. Sabato, intanto, si è svolta a Yerevan una marcia commemorativa da Piazza della Repubblica al pantheon militare di Yerablur sotto la guida del Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan, di cui l’opposizione chiede le dimissioni per l’esito del conflitto e per l’accordo, giudicato umiliante, con l’Azerbaigian, dopo la perdita al fronte di circa 3 mila armeni e vari luoghi, anche sacri, distrutti dalle milizie islamiche dell’Azerbaigian, appoggiate dai turchi di Erdogan.

Domenica 20 dicembre, sotto la direzione di Sua Santità Karekin II, Patriarca Supremo e Catholicos di Tutti gli Armeni, si è tenuto un servizio di requiem (per la pace delle anime delle vittime della guerra dell’Artsakh) nelle chiese armene al termine della Santa Liturgia.

 

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