Solo Gesù Cristo può donare all’uomo vita divina e Paradiso, non Buddha, Maometto, Gandhi o Marx!

SOLO GESÙ PUÒ DARE ALL’UOMO LA VITA DIVINA E IL CIELO, NON I MAESTRI ANTICHI, NÉ I CAPI CARISMATICI (MAOMETTO, GANDHI, ETC.), NÉ IMPERATORI, CAPI DI STATO O RIVOLUZIONARI

Di Padre Giuseppe Tagliareni

Seguiamo la Vergine Maria. In lei converge tutto l’Antico Testamento nella preparazione alla venuta del Messia, che ristabilirà le sorti degli uomini e riporterà gli eletti al Paradiso perduto. Tutta la storia s’incentra nella venuta di Dio sulla terra: Dio-con-noi. Tutta l’attesa ora è per la seconda venuta  nella gloria (“Parusia”). La Madonna ci aiuta e ci prepara a incontrare Gesù, nostra Salvezza.

NATALE

 

E il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi… Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia  (Gv 1,14.16)

Dio ci ha dato suo figlio, il Verbo della vita (1 Gv 1,1) perché l’uomo avesse la vita in abbondanza, superando il peccato, la corruzione e la morte. Col sì di Maria a Nazareth prese carne l’invisibile Dio; è apparso a Betlemme come un bambino, dato come “Salvatore” agli uomini di buona volontà. Ha vissuto la vita dell’uomo; ha lavorato con mani d’uomo; ha annunziato l’avvento del Regno di Dio; ha operato prodigi e guarigioni; è morto per noi sulla croce ed è risorto il terzo giorno; è asceso al Cielo col suo vero corpo, aprendo la via agli uomini; ha inviato il suo Spirito ad animare la Chiesa che aveva istituito; ha promesso di restare con noi sempre, in modo speciale nel sacramento dell’Eucaristia.

L’umanità non aveva bisogno solo di maestri, né di capi carismatici o di re; non aveva bisogno solo di esempi di onestà e santità; né bastavano più i profeti per realizzare le speranze e le attese. Ci voleva un Salvatore potente, capace di sconfiggere il male che si annida fin nel cuore dell’uomo, risanare le ferite delle anime e dei corpi, cacciare via i demoni, liberare gli uomini dai loro peccati e infondere loro la vita nuova mediante il dono dello Spirito Santo, guadagnato col suo Sangue sul Calvario.

Solo Gesù può fare tutto questo: dare alluomo la vita divina e il Cielo, presso il Padre. Non c’è paragone possibile con i vari maestri antichi (Budda, Lao Tsè, Zaratustra, Confucio, Mosè, etc.), né con capi carismatici (Maometto, Gandhi, etc.), né con imperatori o capi di stato (Alessandro Magno, Cesare, Carlo Magno, Gengis Kan, Simone Bolivar, etc.), né con rivoluzionari (Danton, Marx, Lenin, Mao Tze Dong, etc.). Egli li supera infinitamente, perché è Dio fatto uomo. Tutti questi sono morti e sepolti. Gesù invece è risorto e dà la vita nuova gli uomini.

La vita nuova comincia col Battesimo e s’intensifica con gli altri Sacramenti, soprattutto con l’Eucaristia, che è Pane vivo disceso dal Cielo, cibo e bevanda di salvezza, caparra di eternità e presenza viva di Dio-con-noi. Egli viene nell’umiltà della carne umana e nel nascondimento del pane eucaristico: non impone la sua presenza, non scopre la sua onnipotenza, nasconde la sua divinità. Ma è Lui che dà il fuoco dello Spirito Santo, è Lui che anima gli Apostoli alla grande avventura dell’evangelizzazione del mondo, è Lui che dà la forza ai martiri e alle vergini, è Lui che converte i cuori e cambia la vita come a Saulo di Tarso. “A coloro che L’accolsero, ha dato potere di diventare figli di Dio (Gv 1,12) e se figli anche eredi del Cielo e coeredi di Cristo (cfr. Rom 8,17).

Com’è che Egli fa tutto ciò? In due modi fondamentali. Egli ci dà la vita divina (= Grazia) e ci mette nella giusta relazione con Dio e col prossimo. Tutto questo è dono di Dio, che ci ricostituisce nella condizione dei progenitori prima del peccato delle origini, pur se in noi rimangono “reliquie” del peccato: male tendenze che dobbiamo superare con la buona volontà e l’aiuto della Grazia divina. E siccome nel mondo domina il peccato e Satana, la vita del cristiano è lotta continua, è un andare contro corrente, è un continuo scontro con le potenze delle tenebre e i suoi molteplici alleati. Ma con Cristo si vince e si è premiati: Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono” (Ap 3,21).

Nella relazione col Padre dei Cieli, Gesù ci partecipa la sua filiazione: ci fa figli nel Figlio, sicché possiamo chiamare Dio come nostro Padre e alzare a Lui la preghiera dei figli (“Padre nostro che sei nei cieli”), sicuri di essere accolti e ascoltati. Il Padre ci ama perché vede in noi l’immagine del Figlio e i meriti infiniti mediante i quali ci ha riscattati dal peccato e dalla condanna eterna. A sua volta Gesù ci dà di poter amare il Padre, così come è giusto, e di entrare nella sua comunione perfetta, per opera dello Spirito Santo. E per amare Dio come si conviene, sopra ogni cosa e con tutto il cuore, ci insegna a fare i tre passi necessari per vincere il predominio dell’io:

a) riconoscere Dio come unico, come Assoluto della vita e Padre;

b) ascoltare la sua voce, i suoi Comandi, i suoi richiami e inviti;

c) vivere per Lui, che è il fine ultimo e più importante di tutti.

Poi Gesù ci pone nella giusta relazione col prossimo, facendoci superare l’innato egoismo e la tendenza ad amare solo ciò che piace. Con la mirabile parabola del “Buon Samaritano”, Egli ci fa capire come si ama con amore di carità, che viene da Dio e a Dio porta:

a) apriti al dialogo; non ti chiudere nell’egoismo e nell’indifferenza;

b) rispondi al bisogno, così come puoi, come vorresti fatto per te;

c) costruisci la pace col tuo prossimo, come in una famiglia.

Così facendo si eviteranno le logiche mortifere che sono:

-quelle che negano Dio (la Sua Legge, il Suo essere origine e fine);

-quelle che negano l’amore (dominio, prevaricazione, seduzione, furto, sfruttamento, menzogna, invidia-gelosia, odio, omicidio, etc.). Sono queste le tenebre che rifiutano la luce, le tenebre da cui il Verbo fatto carne è venuto a liberarci, Egli che è la Luce del mondo (Gv 8,12).

Ma questo richiede buona volontà e amore alla verità, quella verità che libera e salva, che solo Gesù ci può dare: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,32).

Il Cristianesimo è una religione fondata su Cristo, Messia benedetto mandato da Dio, sul suo discepolato, sulla sua sequela, sul suo Vangelo, su un rapporto attuale con Lui, che è il Vivente. Mentre non si può dialogare con nessuno dei fondatori di religioni, che sono tutti morti e sepolti, si può dialogare con Gesù, vivo nell’Eucaristia e nel suo Vangelo. Tanto vivo che molti Santi lo hanno visto e conosciuto direttamente e operato prodigi e miracoli nel suo Nome. Sì, Cristo è vivo ed è solo Lui che può condurci al Padre dei Cieli. Bisogna imparare a seguire Gesù ogni giorno, dalla nascita alla morte, fino all’eternità, perché la sua vita divina sia piena in noi.

***

BUON NATALE DEL SIGNORE GESU’ CRISTO A TUTTI I NOSTRI LETTORI E ALLE LORO FAMIGLIE 

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Mi permetto di dissentire totalmente da questo testo. In particolare dal titolo. Anzi, confesso di essermi rifiutato di leggere il corpo del testo. Sono cristiano cattolico, sono sempre stato interessato ai temi della fede e da qualche anno sto seguendo anche gli insegnamenti del buddhismo. Penso che tirare per la giacchetta Maometto, Gandhi, Marx e Buddha sia come avere la pretesa di conoscere la verità senza averla mai sperimentata.
Il Vangelo stesso lo dice di usare il cervello, la filosofia di Pascal (cristiano) dice di osservare la realtà con occhi aperti alla grandiosità di Dio. Non si parla certo di separare, di creare nemici. Eppure in questo titolo intravvedo odio e scorrettezza.
Mi permetto di aggiungere inoltre che Buddha non oggetto di venerazione nel buddismo. E’ la qualità del buddha che si esprime (cioè della genitlezza e dell’amore – si chiama timor di Dio per noi). Questione di concetti, ma tutti dicono la stessa cosa se sappiamo leggere tra le righe!