Il Divino Giudice ci chiederà se avremo amato anche l’embrione, il più piccolo dei suoi fratelli

GUAI A CHI MANIPOLA LA VITA DI QUESTI PICCOLI, CHI NE FA COMMERCIO, CHI GLI TOGLIE IL PADRE E LA MADRE; LO STESSO FA CHI DIVORZIA!

Di Padre Giuseppe Tagliareni

Chi non ama è come Caino, che uccise suo fratello Abele.

Che significa amare? Dare la vita per gli altri, come fece Gesù. Questa è la vera religione in atto. “Chi non ama rimane nella morte” (1Gv 3,14), non partecipa della vita di Dio, che è Amore.

Sono come Caino tutti quelli che potendo aiutare il prossimo bisognoso, lo lasciano perire di freddo, di fame, di malattia, nell’ignoranza di Dio e del suo Cristo.

“Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli… In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore” (vv. 14.19).

Ciò che ci rassicura è il possesso dell’amore fraterno, anche se davanti a Dio siamo sempre in difetto.

Nel Giudizio Universale, il divino Giudice chiederà se avremo amato anche il più piccolo dei suoi fratelli. Il più piccolo è l’embrione: guai a chi manipola la vita di questi piccoli, chi ne fa commercio, chi gli toglie il padre e la madre; lo stesso fa chi divorzia. “Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità” (v. 18).

“Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret”, dice Filippo a Natanaele.

Chi ha conosciuto Gesù, non può esimersi dall’annunziarlo a tutti. A chi aderisce con fede, Gesù fa una promessa: “vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo”.

Egli congiunge Cielo e terra.

 

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