Quelle 2 domande da fare ad atei e non battezzati

Domenica del Battesimo del Signore

Di Padre Giuseppe Tagliareni

Solo chi rinasce dall’acqua e dallo Spirito può vedere Dio, perché allora Egli ci riconosce per figli, sul modello di Gesù battezzato da Giovanni nel Giordano.

In quel rito fu creato il Battesimo cristiano, che toglie il peccato delle origini e dà la grazia, la vita divina.

Essenziale è la fede in Cristo; i non battezzati aspettano di conoscere Gesù.

Molti oggi sono dispersi nelle vie dell’ignoranza, dell’ateismo pratico, del dubbio, della falsa scienza, degli scandali della Chiesa.

Per questo, anche nelle terre cristiane diminuiscono i Battesimi. E così imboccano la via della disperazione finale.

“Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie” (Is 55,6-8).

“Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede” (1Gv 5,4).

Solo in Gesù Dio Padre ha messo il suo compiacimento.

Egli è il Figlio prediletto; lo testimonia anche lo Spirito Santo e poi l’acqua e il Sangue di lui crocifisso.

Egli solo toglie i peccati del mondo e vince la morte: per questo solo in Lui c’è salvezza.

Ai non battezzati bisogna chiedere: “Come te li togli i peccati? Chi ti farà risorgere dopo la morte?”.

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