Il Covid, oltre ad economia e società, ha stravolto anche l’etica sanitaria…

E’ EVIDENTE CHE LA “PANDEMIA” STA APPORTANDO CAMBIAMENTI SOCIALI, ECONOMICI E POLITICI: IL CENTRO STUDI “ROSARIO LIVATINO” SEGNALA ANCHE IL PROGRESSIVO STRAVOLGIMENTO ETICO NEI TRATTAMENTI SANITARI…

Di Emanuela Maccarrone

Nella prima ondata della pandemia, quando il sistema sanitario nazionale fu colto di sorpresa dal covid-19, si rese necessario adottare un criterio di selezione per il quale le cure sarebbero state garantire ai pazienti con maggior probabilità di vita.

Allora la SIAARTI, società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva, aveva pubblicato il documento ‘ Raccomandazioni di etica clinica per l’ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione, in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili’ che, come ha fatto notare il Centro Studi Rosario Livatino, trattava si di un atto elaborato a causa della scarsità delle risorse sanitarie.

Tuttavia, il Centro ritenne discutibile l’etica elaborata per fronteggiare l’emergenza. In particolare,  insieme all’AMCI, Associazione Medici Cattolici Italiani, lo Studio Livatino fece notare alcune questioni di fondamentale importanza.

La prima, riguardava l’uguale accesso ai trattamenti sanitaria. Criticabile era la facoltà riconosciuta ai medici, inseguito alle raccomandazioni della SIAARTI, dell’abbandono preventivo del paziente nella previsione che quelle cure potevano servire ai più meritevoli, ossia a coloro che hanno maggior probabilità di trarne beneficio.

A riguardo, si faceva notare che “ non possono esserci criteri diversi dalla appropriatezza clinica, considerata sotto l’aspetto della ragionevole speranza di guarigione. Ogni altro criterio apre le porte a una discrezionalità che sfocia nell’arbitrio sanitario”.

Il secondo aspetto che il Centro studi metteva in evidenza era il pericolo che le raccomandazioni elaborate per fronteggiare, eccezionalmente, l’emergenza sanitaria causata dal covid-19  “ domani non divengano i criteri ordinari, in linea con un orientamento affermatosi in non pochi Stati nel mondo, a fronte di risorse per la sanità sempre strutturalmente limitate”.

In altre parole “’ ‘raccomandazioni’ non devono offrire ai governo la strada per ridurre ulteriormente le risorse curative in favore della popolazione”.

Attualmente, queste preoccupazioni sembrano aggravarsi. Sempre il Centro citato analizzato la bozza redatta dal Ministero della Salute  intitolata ‘ Piano strategico- operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 2021-23’.

E’ un documento di 140 pagine che a giudizio del centro è scritto in “ ‘burocratese’ più che nel linguaggio del diritto o della scienza”, nel quale oltre a indicare le modalità operative per fronteggiare la pandemia, si esprime sui criteri etici da seguire.

In sintesi, l’atto ha evidenziato che “ In condizioni di crisi cambiano le situazioni, non gli standard di etica” ma, poche righe più avanti, il documento ha specificato “ tuttavia, quando la scarsità rende le risorse insufficienti rispetto alle necessità, i principi di etica possono consentire di allocare risorse scarse in modo da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti che hanno maggiori probabilità di trarne beneficio”.

Tali affermazioni, a parere del Centro studi Livatino, sono allarmanti. Infatti, se mentre nella prima ondata della pandemia, per motivi puramente ‘eccezionali’, si era giunti a conclusioni comunque discutibili, ora  l’intenzione del Ministero “sembra programmatica e assunta freddamente; e per questo è ben più problematica”.

La speranza manifestata dal Centro è che l’atto ministeriale proprio perché in bozza sia ancora soggetto a rettifiche.

Tuttavia, in tutto questo emerge un fatto spiacevole: non si può negare che il covid-19 sta davvero incidendo, forse in maniera permanente, sulle abitudini dei cittadini e su tutti quei diritti che ne tutelano le libertà.

Accanto all’emergenza sanitaria, occorre considerare un’altra emergenza che riguarda la repressione dei diritti e i mutamenti dei principi etici. E’ da chiedersi: la pandemia sta favorendo nei regimi democratici delle mutazioni sociali, economiche e politiche irreversibili?

 

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