I “surrogati” della vera religione che fanno presa sul cuore degli uomini

SATANA, MOLTO SUPERIORE A NOI, TENDE A INTROMETTERSI NELLA NOSTRA NATURALE RICERCA DI DIO. EGLI, PRETENDENDO FARSI UN REGNO, CERCA DI STRAPPARE ALL’ABBRACCIO DI DIO TUTTE LE CREATURE A LUI INFERIORI

Di Padre Giuseppe Tagliareni

Dio è uno solo. È Lui l’unico creatore di tutte le cose. Lui solo può dare la vita e la felicità. Siccome Egli è trascendente, cioè è al di là del tempo e dello spazio, al di là di tutte le creature, non si può trovarlo tra le cose esistenti. Egli tutto supera e non si può raggiungere se non è Lui a manifestarsi e a darsi, superando l’abisso a noi invalicabile che c’è tra Lui e noi creature. Ma Dio vuole donarsi e rendere eterne e felici le creature intelligenti, fatte a Sua immagine e somiglianza.

La religione è ciò che intercorre tra Dio e l’uomo, è il legame tra questi due poli tanto distanti e diversi, ma che reciprocamente si attraggono. Dio ama l’uomo e vuole il suo amore; si rivela come origine e fonte della vita, termine dei nostri desideri e approdo eterno della nostra esistenza. Ci dice: “Cercami e Mi avrai!”.

Satana o Lucifero, prima creatura ribelle a Dio, molto superiore a noi, tende a intromettersi nella nostra naturale ricerca di Dio. Egli, pretendendo farsi un regno, cerca di strappare all’abbraccio di Dio tutte le creature a lui inferiori e renderle preda della sua rapina e sue schiave in eterno. Ben sapendo che non può proporsi come Dio, autore della nostra vita e della nostra gioia eterna, cerca di mettere dei surrogati di Dio, astutamente confezionati per illudere gli uomini e allontanarli da Dio. Questi “surrogati” fanno presa sul cuore degli uomini, perché mostrano qualcosa di potente, di soprannaturale, di divino, di eterno, che sembra Dio. D’altra parte essi si pongono a portata di mano, accessibili, facili da possedere e fascinosi, perché promettono di dare potenza, felicità, gloria: proprio ciò che l’uomo più ricerca.

Quali sono questi “surrogati” di Dio e della vera religione? Sono moltissimi. Ne enumeriamo alcuni che ci sembrano più comuni e importanti: lidolatria, la magia, il sesso, lalcol, il denaro. Sono tutte cose che allontanano dal vero Dio e dal giusto rapporto con Lui, che noi dovremmo ricercare. L’umanità muore per la mancanza di conoscenza del vero Dio e della vera religione: quella che è nata dalla Sua rivelazione e da Gesù Cristo, unico mediatore tra Dio e gli uomini. Dio cerca i Suoi adoratori “in spirito e verità” e Gesù solo ci dà lo Spirito Santo che ci mette nella giusta comunione con Dio. Perciò ci è utile togliere gli ostacoli alla vera conoscenza di Dio e al vero Suo possesso. Dobbiamo, seguendo Gesù e il suo Vangelo, scoprire il vero Dio, adorare Lui solo, sfatare i tanti “surrogati” di Dio e possibilmente mettere in guardia ogni uomo.

L’idolatria.

Idolo è qualunque cosa adorata al posto di Dio e a cui l’uomo dà un valore assoluto, come di cosa di cui non può fare a meno e a cui sacrifica la propria vita e ogni altro valore. Gli idoli più frequenti sono il successo, un divo dello spettacolo, la carriera, lo sport, il denaro, la moda, il lusso, i viaggi, la scienza, l’arte, gli spettacoli, una persona per noi importante, etc. L’idolatra dà culto al suo idolo: lo adora; senza di esso non saprebbe vivere. Ma tutte queste cose non sono Dio e non danno la vita, anzi allontanano dal vero Dio e illudono di dare felicità. Al contrario, danno tanti spasimi e tormenti, tante delusioni e fallimenti. “Cosa vale all’uomo conquistare il mondo intero, se poi perde o rovina se stesso?” (Lc 9,25), ci ammonisce Gesù. Gli idoli sono surrogati di Dio ma non sono Dio, sono inganno e perdizione. Chi dedica la sua vita agli idoli del suo cuore, attira la maledizione di Dio e rischia di perdersi eternamente, per non aver saputo né voluto cercarlo e riconoscerlo come unico Autore della vita e della felicità.

La magia.

Il desiderio di essere di più, di potere tutto ciò che si vuole, ha da sempre spinto l’uomo ad allearsi con chi gli concede quanto desidera. Gli spiriti del male, a noi ben superiori per potenza e intelligenza, fanno a gara per accontentare questo desiderio, chiedendo in cambio un culto idolatrico, dei riti particolari, dei patti scellerati che legano la persona umana al demonio. Egli, che è golosissimo di essere adorato, si pone come colui che se implorato concede tutto: salute, successo, amori, vendette sui nemici, etc. Ecco così sorgere una miriade di maghi, megere, medium, operatori dell’occulto e libri di magia perché chi vuole possa provarci anche da solo. Incalcolabile il giro di denaro e di persone che sono coinvolte.

L’uomo così, prigioniero del “do ut des”, presume di sottomettere ai suoi voleri le forze preternaturali, mediante un determinato rito, fatto preferibilmente dal mago, come di mediatore del sacro, che prende il posto del sacerdote. Per questo la magia diventa surrogato della religione e attira la divina maledizione.

Il sesso.

Proprio perché legato all’origine e alla trasmissione della vita, il sesso affascina. Il suo uso fa sentire l’uomo in qualche modo padrone della vita, a parte l’intenso piacere che sprigiona e che è stimolo continuo ad ogni abuso. Come si sa, nelle religioni pagane è frequente trovare la prostituzione sacra e le orge, che si spiegano per il legame tra sesso e vita, sesso e potenza vitale che viene da Dio. L’esaltazione che dà l’orgasmo inebria e illude di possedere il domi-nio sulla vita. Tale ebbrezza impedisce di pensare al frutto naturale dell’accoppiamento, cioè i figli, e alle relative fatiche e preoccupa-zioni per farli crescere, anzi si cerca attivamente d’impedirne la procreazione. Tutto ciò attira l’ira di Dio, unico vero padrone della vita, che concede il sesso e la facoltà di procreare, ma in un contesto di vero amore e stabilità del coniugio.

L’alcol.

Le bevande inebrianti, a cui si aggiungono le droghe antiche e nuove, da sempre sono un surrogato della religione, perché danno uno stato di euforia in qualche modo simile a chi è pieno di Spirito santo, ottenuto con tanta preghiera e disciplina mentale e fisica. L’alcol è la via breve e a portata di mano di tutti, così le droghe; non richiedono altro che l’assunzione, meglio se in compagnia, nel contesto di musiche e danze scatenate, che creano il clima dionisiaco adatto. Così apparentemente si dimentica tutto e si gode uno stato umorale e psico-fisico di eccitazione orgiastica, di alienazione dai problemi della vita, di superamento del dolore e degli stati di pena, di paura, di preoccupazione, che rendono amara la vita. Così s’impedisce all’uomo di fare ricorso a Dio nelle proprie necessità e di ricevere grazia e consolazione dall’unico che può risolvere i problemi dell’esistenza e si cade nel peccato e nella schiavitù del vizio più alienante.

Il denaro.

L’errore di scambiare l’essere con l’avere è comunissimo. Si crede che per essere felici bisogna avere tutto e perciò ci vogliono molti soldi. Si crede che la felicità si possa comprare e che i ricchi stiano sempre bene e non abbiano le sventure dei comuni mortali: miserie, malattie, privazione del necessario, limiti di ogni genere, impedimenti, etc. Così, l’umanità intera si lancia su “Mammona”, e cerca di acquistare denaro e ricchezze, che diano sicurezza di vita e benessere. Non ci si ferma al magro guadagno di un onesto lavoro, col quale mai nessuno diventerà ricco, ma si cerca il guadagno facile, l’usura, la bustarella, i favori milionari, i giochi d’azzardo, gli stipendi da nababbi, le consulenze d’oro, le pensioni d’oro, gli investimenti di borsa, etc. Gesù ammonisce: “Dov’è il tuo tesoro, lì sarà il tuo cuore” (Mt 6,21); se il cuore non è dato a Dio, l’uomo si scava la sua rovina. Per questo Egli minaccia: “Guai a voi, ricchi, che avete già la vostra consolazione” (Lc 6,24). Dovremmo saper riflettere che non c’è somma che si può dare per riscattare se stessi e non vedere la morte. Il denaro toglie il posto a Dio e provoca furti, frodi, ingiustizie e guerre senza fine.

Tutte queste cose attirano la divina maledizione e nel giorno del Giudizio faranno scatenare l’ira di Dio. “Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, perché è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?” (Ap 6,15-17).

Se non si vuole incorrere nel castigo eterno, bisogna spazzare via l’idolatria e la magia, regolare il sesso e l’uso dell’alcol, relativizzare il denaro a puro mezzo di sussistenza e di beneficenza. Soprattutto bisogna togliere gli idoli che ognuno adora ed amare Iddio con tutto il cuore, per servirlo e adorarlo in spirito e verità, seguendo il Vangelo di Cristo. Fuori di Gesù, nessuno può piacere a Dio e arrivare al Padre: solo quella di Gesù è la vera e santa religione: lo dimostrano il suo Cuore trafitto per amore e la sua risurrezione. Tutto il resto è surrogato pericoloso e mortifero, da cui bisogna liberarsi quanto prima possibile. Ci aiutano la Vergine Maria e tutti i Santi.

 

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