Si esalta il “dialogo” e si teme la pandemia. San Paolo che fine ha fatto oggi?

I SEGNI DELLA PRESENZA DI GESÙ SONO SOPRATTUTTO I MIRACOLI E LE CONVERSIONI, IL DOMINIO SUI DEMONI E SULLE MALATTIE

Di Padre Giuseppe Tagliareni

Conversione di S. Paolo.

Questo evento straordinario cambiò la vita di Saulo, che da accanito persecutore divenne zelante apostolo di Cristo.

Saulo, come gli altri Giudei, riteneva Gesù un impostore morto e sepolto e stimava i cristiani una pericolosa setta da sradicare. Aveva approvato il martirio di Stefano e voleva arrestare i cristiani di Damasco.

Fu atterrato da una luce intensissima, mentre una voce diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”.

Capì che Gesù era vivo ed era il Signore, identificato con i cristiani. Sbalordito, dovette ricredersi. Rimase tre giorni cieco e senza mangiare e bere; ebbe anche delle importanti rivelazioni.

Anania, un fedele di Damasco, gli impose le mani per comando di Gesù ed egli riacquistò la vista e fu battezzato.

Cominciò subito ad annunziare e testimoniare il Vangelo e la fede che voleva distruggere e divenne davvero, lo “strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele” (At 9,15).

Davvero la grazia di Cristo può cambiare i cuori.

“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura” ha ordinato il Signore, con la promessa: “Io sono con voi, tutti i giorni fino alla fine del mondo”.

I segni di questa presenza sono soprattutto i miracoli e le conversioni; il dominio sui demoni e sulle malattie. Oggi si esalta il “dialogo” e si teme la pandemia. Ma S. Paolo, oggi, che fine ha fatto?

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