“Giusta, fedele, informata”: così dovrebbe essere l’informazione cattolica!

LA CONFERENZA EPISCOPALE DEGLI STATI UNITI, PROPRIO PER DIFENDERE L’ORTODOSSIA E LA FEDELTÀ AL MAGISTERO DEL CNS, HA AVUTO LA DETERMINAZIONE E IL CORAGGIO DI RIMUOVERE DALLA DIREZIONE DELLA TESTATA UN GIORNALISTA DI GRANDE ESPERIENZA PER ALCUNI SUOI POST SU TWITTER IN FAVORE DEI “DIRITTI LGBT”

Di Giuseppe Brienza

Lo scorso lunedì, 1° febbraio, Papa Francesco ha ricevuto in Vaticano una delegazione del Catholic News Service – CNS (www.catholicnews.com), l’agenzia d’informazione della Conferenza episcopale degli Stati Uniti d’America che, udite udite, è stata fondata un secolo fa! Mentre l’omologo Servizio Informazione Religiosa (AgenSir), ovvero l’ottima agenzia della Conferenza episcopale italiana ha poco più di trent’anni di vita (è nata nel 1988 per iniziativa della Federazione Italiana Settimanali Cattolici con il sostegno della CEI), la testata con sede principale a Washington ha superato il centenario della sua istituzione! Il problema della manipolazione e della disinformazione diffusa sul mondo della Chiesa, evidentemente, è stato avvertito dai cattolici americani ben prima di noi!

Nel discorso in italiano consegnato da Papa Francesco ai giornalisti ricevuti in udienza lunedì mattina, il Santo Padre ha evidenziato appunto questo inestimabile servizio offerto a partire dal 1921 dal CNS soprattutto nel mondo di lingua inglese, «attraverso l’informazione sulla missione della Chiesa, protesa ad annunciare il Vangelo e testimoniare l’amore di Dio rivelato in Gesù Cristo».

«In un’epoca in cui le notizie possono essere facilmente manipolate e la disinformazione è diffusa– ha aggiunto il Pontefice –, voi cercate di far conoscere la verità in un modo che sia, secondo le parole del vostro motto, “giusto, fedele e informato”. Vi ringrazio per il vostro lavoro e vi incoraggio a continuare a promuovere il dialogo e la leale comunicazione tra le persone e le comunità» (Papa Francesco, Al servizio della verità in modo giusto fedele e informato, “L’Osservatore Romano”, 1° febbraio 2021, p. 11).

Ricordiamo come la Conferenza episcopale degli Stati Uniti, proprio per difendere l’ortodossia e la fedeltà al Magistero del CNS, ha avuto nel 2016 la determinazione e il coraggio di rimuovere dalla direzione della testata un giornalista di grande esperienza come Tony Spence (direttore e capo redattore dal 2004) per alcuni suoi post su Twitter in favore dei “diritti LGBT”.

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