Farsi beffe di Dio costa caro

Il Creatore è il legislatore: l’uomo non può sovvertire le regole date da Dio

Di Padre Giuseppe Tagliareni

“Il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente” (Gen 2,7).

L’uomo risulta di corpo, che viene dalla terra, e d’un alito di cielo: l’anima immortale.

È l’unica creatura dotata di libero arbitrio, che c’è sulla terra. Dio lo mise alla prova: lo collocò nell’Eden e gli diede un ordine, perché dirigesse la sua volontà a fare la volontà di Dio. Solo in questa direzione egli trova il bene.

“Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: “Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire” (2,16-17).

Il Creatore è anche il legislatore: è Lui che fissa le regole del bene e del male: obbedire è la via della vita; ribellarsi è la via della morte.

L’uomo non può sovvertire le regole date da Dio e se si mette a fare ciò che Dio proibisce, si separa da Lui e va incontro alla morte e poi alla maledizione eterna. Farsi beffe di Dio costa caro.

«Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

Beati gli uomini dal cuore puro!

 

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