Una Quaresima con l’aiuto dei testi (Diario e Lettere) di Etty Hillesum

UN ORIGINALE ACCOMPAGNAMENTO AL TEMPO DI QUARESIMA ATTRAVERSO IL CONFRONTO CON LA VOCE DELLA HILLESUM

Di Angelica La Rosa

«Quando mi accostai per la prima volta a Etty Hillesum, attraverso l’edizione parziale dei suoi testi, sentii il bisogno di riprendere a mia volta la lettura di Rilke. Leggendo il Libro delle Ore mi imbattei in un verso che suonava così: “Anche se non vogliamo, Dio matura”».

Così fratel Michael Davide Semeraro introduce il lettore alla comprensione del progetto che sta alla base del suo ultimo libro “Dio matura. In Quaresima con Etty Hillesum” (Edizioni San Paolo, pp. 271, euro 18).

Il testo offre un originale accompagnamento al tempo di Quaresima attraverso il confronto con la voce della Hillesum, testimone e martire di un tempo drammatico, che dai nostri giorni non sembra però troppo distante.

«La grande sfida di Etty Hillesum fu quella di rimanere un “cuore pensante” in un – tempo in cui, non pochi avrebbero voluto non pensare più e meno ancora sentire. Sì, perché pensare e sentire è doloroso. Anzi, in certi passaggi della storia può diventare molto doloroso».

La necessità di riflettere, di masticare i giorni della nostra vita, è il filo rosso di queste pagine che nuovamente consegniamo al lettore in una versione rivista e aggiornata a partire dalle nuove edizioni sia dei testi di Etty sia del Messale romano.

Fratel Michael Davide è un monaco benedettino dal 1983. Dopo i primi anni di formazione monastica ha conseguito il Dottorato in Teologia Spirituale presso l’Università Gregoriana di Roma. Nel suo servizio di intelligenza della fede e di accoglienza della vita, cerca di coniugare l’esperienza monastica con l’ascolto delle tematiche che turbano e appassionano il cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo. Collabora ad alcune riviste e, compatibilmente con le esigenze della vita monastica, tiene conferenze e accompagna ritiri.

“Intrecciare le parole che la Liturgia Quaresimale fa risuonare nel cuore di quanti si preparano alla Pasqua con il digiuno, la preghiera e la solidarietà, con le emozioni e le riflessioni di una donna che in chiesa non ha mai messo piede e, non più di tanto, in una sinagoga mi sembrava quasi indelicato”, scrive l’autore, ma “la grande sfida di Etty Hillesum fu quella di rimanere un ‘cuore pensante’ in un tempo in cui non pochi avrebbero voluto non pensare più e meno ancora sentire. Sì, perché pensare e sentire è doloroso. Anzi, in certi passaggi della storia può diventare
molto doloroso. Il cammino di Etty Hillesum continua e ancora continua nel cuore di quanti, leggendo le sue pagine, ne perpetuano la ricerca di umanità che, per la sua autenticità non certo priva di ambiguità, è un cammino di vera spiritualità intesa come profezia di una possibile umanità tutta da sognare. Il percorso di Etty Hillesum è un percorso unico tanto da essere un processo inimitabile. Eppure, questa giovane donna, precipitata nel buio siderale di una delle pagine più tristi della storia, è come una stella cadente che ha regalato all’universo – pur nella sua breve parabola di vita – una luce che ancora fa trasalire i cuori e li apre al coraggio di esprimere un desiderio… proprio come facciamo quando siamo sorpresi dall’ultima luce di una stella cadente. Non per altro il suo nome – diminutivo di Ester – significa proprio stella”.

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