La legge sulla maternità surrogata di Cuomo ignora i diritti dei bambini

LA DOTTORESSA MORSE (RUTH INSTITUTE): “LA PARTE PEGGIORE DI QUESTO DISEGNO DI LEGGE È CHE I DIRITTI DEL BAMBINO NON SONO NEMMENO ACCENNATI”

Di Angelica La Rosa

“La legge sulla maternità surrogata del governatore di New York Andrew Cuomo legalizza la maternità surrogata commerciale e gestazionale, l’acquisto e la vendita di neonati”.

E’ questo il grido di allarme lanciato dalla dottoressa Jennifer Roback Morse, Ph.D., fondatrice e presidente del Ruth Institute statunitense.

Già in crisi per la sua presunta responsabilità per i decessi da COVID nelle case di cura, Cuomo ha rifiutato di considerare il disegno di legge come una legislazione a sé stante. Invece, l’ha fatto seppellire nel bilancio dello Stato lo scorso aprile per evitare un dibattito. La nuova legge è entrata in vigore il 15 febbraio.

“Deploriamo inequivocabilmente questa legge. La maternità surrogata gestazionale riguarda i diritti degli adulti. Il comunicato stampa di autocompiacimento del Governatore lo rende molto chiaro: parla più di assicurazioni che di legami tra madri, padri e figli”, ha accusato la Morse.

“L’annuncio afferma che la madre surrogata ha diritto all’assicurazione sanitaria fornita da coloro che le affittano l’utero. I ‘genitori’ hanno il diritto di acquistare un’assicurazione per coprire le loro perdite finanziarie nel caso in cui la madre surrogata ‘non riesca ad adempiere ai sensi del contratto di maternità surrogata’. Che cosa significa esattamente ‘mancata prestazione’? Suppongo che significhi che la madre vuole tenere il bambino”, ha continuato la Morse,

“La parte peggiore di questo disegno di legge è che i diritti del bambino non sono nemmeno accennati. Il bambino non ha diritto a una relazione con i suoi genitori biologici, a cui la legge si riferisce categoricamente come ‘fornitori di gameti’. Siamo chiari: il ‘fornitore di ovuli’ è la madre genetica del bambino. Il ‘fornitore di sperma’ è il padre genetico del bambino. Il bambino non ha il diritto di conoscere la sua identità genetica e il suo patrimonio culturale”, ha osservato la Morse. “La legge separa specificamente il bambino da queste persone. E siamo ancora più chiari”, ha continuato Morse. “La ‘surrogata’ è la madre gestazionale del bambino, che ha portato il bambino nel suo grembo per nove mesi. Le persone civili credono che sia una buona cosa per le madri legare con i propri figli in utero. L’industria della maternità surrogata, aiutata dalla legge, assicura ai ‘genitori previsti’ che la madre surrogata non si legherà al bambino e lo consegnerà alla nascita”.

Morse ha inoltre affermato che tra i sostenitori della maternità surrogata ci sono le lobby LGBT che, non a caso, si riferiscono a questa legge come una normativa che “favorisce l’uguaglianza familiare”.

“Vogliono diritti genitoriali indiscussi ai bambini per i quali contraggono, diritti che possono essere forniti solo dall’intervento del governo. Ma la legge di Cuomo crea disuguaglianze tra i bambini: alcuni bambini hanno il diritto legalmente riconosciuto di conoscere i propri genitori genetici e altri no. Il Ruth Institute deplora categoricamente la maternità surrogata”.

 

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