Il prof. Boscia (Medici Cattolici): “creare panico su Astrazeneca non è prudente, bisogna attendere”

“I VACCINI HANNO MIGLIORATO LA NOSTRA QUALITÀ DI VITA E DONATO SICUREZZA”

Di Bruno Volpe

Il cardinale Blase Cupich ha dichiarato che vaccinarsi contro il Covid è un atto di amore.

Su questa affermazione abbiamo chiesto un parere autorevole al prof. Filippo Maria Boscia, Presidente dell’ Associazione Medici Cattolici Italiani.

Presidente Boscia, condivide quanto sostenuto dal cardinale Cupich?

“In pieno. Vaccinarsi, qualunque sia la posizione di ciascuno sui vaccini, è prima di ogni cosa un atto di responsabilità, soprattutto dei medici. Ricordiamo che in genere i vaccini hanno migliorato la nostra qualità di vita e donato sicurezza”.

Medici ed operatori sanitari lo devono fare?

“Non la metterei sotto il profilo del dovere, perché la legge dice che nessuno può essere sottoposto a trattamenti sanitari senza il suo consenso. Quindi da un punto di vista di dovere legale, non è giusto parlare così. Invece è un dovere etico, specie per il medico e il personale sanitario, cui aggiungo gli operatori della pastorale ospedaliera, i cappellani. Ogni medico promuove la vita che è sacra sempre, e la dignità del corpo. Come possiamo svolgere questo compito, come possiamo salvaguardare la salute altrui se rischiamo di diventare untori noi, ammalandoci e diffondendo la malattia? La nostra professione è strettamente connessa a regole deontologiche e queste devono prevalere su altre dispute persino di natura legale. Vale per i medici cattolici, ma non solo per loro, certamente. Il nostro è un impegno totale a difesa di vita e salute”.

Insomma, un richiamo alla responsabilità il suo…

“Certo, vaccinarsi per il medico è questo. Ma direi per tutti, anche per la popolazione”

Caso Astrazeneca…

“Io ritengo che sia un fatto casuale ed episodico che comunque ha bisogno di essere accertato con attenzione. Faccio un esempio. Vado al ristorante, mangio divinamente, poi torno a casa e sto male. Attribuisco la colpa all’oste, dico che mi ha avvelenato. Dimentico tuttavia che potevo avere patologie pregresse che per caso si sono manifestate in concomitanza col pranzo. Aggiungo che ogni sostanza è suscettibile di effetti negativi. Pensi, anche l’acqua bevuta in eccesso, o se non è del tutto pura, danneggia. Figurarsi un farmaco, come il vaccino, perché tale è. I farmaci di per se stessi sono suscettibili di causare reazioni impreviste e penso alle allergie. Pertanto, creare panico su Astrazeneca non è prudente, bisogna attendere. Noi medici dobbiamo favorire la cultura della salute”.

 

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