Come fanno a dire che tutte le fedi sono buone?

Il Signore consola il suo popolo: Egli è come una mamma per il suo bambino: potrà mai dimenticarlo?

Di Padre Giuseppe Tagliareni

La vicenda del Messia s’intreccia con quella del popolo eletto.

Il primo, consacrato fin dal seno materno per radunare le tribù di Giacobbe, al termine della sua fatica si trova con le mani vuote; d’altra parte, Israele non conosce la gloria ma la deportazione e l’esilio, tanto da dover dire: il Signore si è dimenticato di me. Ma Dio onorerà il suo Servo e libererà il suo popolo.

Al primo dice: “Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra” (Is 49,6).

Agli esiliati Egli dirà di uscire e tornare in patria, dove “Non avranno né fame né sete e non li colpirà né l’arsura né il sole, perché colui che ha misericordia di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti d’acqua” (v.10).

Il Signore consola il suo popolo: Egli è come una mamma per il suo bambino: potrà mai dimenticarlo? No. “Ecco, io farò cenno con la mano alle nazioni, per i popoli isserò il mio vessillo. Riporteranno i tuoi figli in braccio, le tue figlie saranno portate sulle spalle… Allora ogni uomo saprà che io sono il Signore, il tuo salvatore e il tuo redentore” (vv.22.26).

Gesù nel tempio si proclama figlio di Dio: come Lui, egli da’ la vita a chi vuole. “Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio”.

Alla fine del mondo, alla sua parola, i morti risorgeranno e coloro che non avranno creduto all’Unigenito saranno condannati.

Com’è che oggi dicono che tutte le fedi sono buone?

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