Il cardinal Romeo: “fuori della Chiesa non sussiste salvezza”

PER IL PORPORATO NON VACCINARSI “È UN ATTO CHE URTA LA SACRALITÀ DELLA VITA UMANA”

Di Bruno Volpe

Un cattolico che attacca il Papa è fuori della Chiesa. Lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo che parla anche di vaccini ed unioni gay in riferimento al recente documento della Congregazione  della Dottrina per la Fede.

Eminenza, partiamo dai vaccini. Il cardinal Cupich sostiene che vaccinarsi è un atto di amore…

“E’ infatti così ed anche di responsabilità. Un credente difende sempre la propria vita e quella di chi gli è vicino. Amare o invocare la libertà, come fa chi nega il vaccino, al contrario, è un atto che urta la sacralità della vita umana”.

Tuttavia  ciascuno di noi è libero di decidere…

“Alt. La libertà individuale finisce dove inizia quella degli altri. Vuoi non vaccinarti? Bene, allora resti a casa e non infetti il prossimo tuo che va amato come te stesso. E’ ladro non solo chi ruba, ma anche chi aiuta a rubare. Fa benissimo il Vaticano, su impulso del Papa a licenziare i dipendenti che non si vaccinano. Non hanno alcun diritto di mettere a rischio la salute degli altri”.

Vi è chi su internet attacca il Papa per le sue posizioni sui vaccini…

“Naturalmente il Papa è discutibile quando non parla ex Cathedra, ma sempre con rispetto ed educazione. Quando, al contrario, si usano espressioni rozze, quando un cattolico arriva a tanto dubito che cattolico sia. Dimentica che il Papa è tale perché la sua autorità si basa sul Vangelo ed è la roccia di Pietro,  il “tu sei Pietro”. Chi non si lascia confermare nella fede è da solo fuori della Chiesa, si allontana con le sue gambe. Ed è grave per un cattolico non sapere che fuori della Chiesa non  sussiste  salvezza, “Extra Ecclesiam nulla salus”. Insomma, automaticamente chi insulta o attacca il Papa si pone fuori della Chiesa, se ne distacca. Starà a Dio giudicare il suo cuore”.

Secondo il recente documento della Congregazione della Dottrina della Fede non è possibile benedire le unioni gay…

“Concordo. Il documento era necessario a seguito di una  prassi liturgica del nord Europa. Occorre rispetto verso l’omosessuale come persona, tuttavia non possiamo benedire un’unione omosessuale, perché non aperta alla vita, due gay non possono generare. In poche parole benedicendo una unione gay si rende l’idea, sbagliata, che sia una forma di matrimonio e che una cosa valga l’altra. E’ vero che abbiamo benedetto le banche che non sempre fanno carità, ma non ci è permesso dare la benedizione a coppie omosessuali, lo dicono la Scrittura, il Magistero e la Tradizione della Chiesa”.

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