Shemà. Commento al Vangelo del 24 marzo della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.

Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!

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IL COMMENTO TESTUALE

IL VANGELO DEL GIORNO: Gv 8, 31-42

mercoledì 24 marzo 2021

 

Oggi il Vangelo ci mostra ancora un altro dialogo, come quello di ieri. Se ieri infatti Gesù aveva cercato di discutere con i religiosi farisei, oggi Gesù si rivolge a quelli che lo seguivano e che hanno creduto in lui. La frase che apre il dialogo è questa: “Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Ora, se osserviamo la reazione delle persone alle quali  Gesù si rivolge, notiamo che queste non vengono recepite come Gesù desiderava, perché, anche questi ascoltatori, come i farisei di ieri, si mostrano troppo sicuri di possedere la verità e quindi non accettano che la verità non si possiede ma si rivela e che quindi tutti possono “diventerete liberi”, perché in partenza nessuno lo è.  La verità è un cammino che si percorre in relazione, in dialogo, ed è questa verità, che significa anche conoscenza gli uni degli altri, porta alla libertà vera e profonda, che è la confidenza. Ecco, queste persone rifiutano di ammettere che sono persone, e che quindi sono in cammino come tutti, si chiudono alla conoscenza della verità perché conoscere è anche un processo di pazienza, che parte dalla disponibilità del cuore e dal lasciarsi interrogare, mettendosi anche in discussione. Si diventa liberi, quindi, ma solo se si rinuncia a se stessi e ci si mette in cammino con gli altri per conoscere la verità. Ecco, vediamo che Gesù cerca in ogni modo di discutere con questi uomini che l’hanno seguito, permettendo così che le parole che lui aveva detto, e che loro avevano ascoltato fino ad allora, potessero liberare veramente il loro cuore, scardinando le convinzioni che avevano su Dio e così ricevere la libertà dei figli, che è, appunto, la vera libertà perché consiste nella confidenza con Dio, in una  comunione costante con Lui, fino a che la fede in Lui diventi vita. Impariamo allora che l’insegnamento di Gesù non si accoglie solo ascoltando belle parole, ma lasciandosi cambiare la vita, perché Gesù desidera comunicarci il Suo Spirito, che è lo Spirito del Figlio, che ci fa liberi e, poiché lo Spirito Santo non si accoglie solo a parole, anche la libertà del Figlio non è una libertà che si vive a parole, ma cambia la vita! Oggi allora siamo chiamati anche noi, come queste persone alle quali Gesù si rivolge, a liberare il cuore credendo al Figlio di Dio, accogliendo il Suo Spirito perché, come ci annuncia il testo di questo Vangelo, “Se il Figlio ci farà liberi, saremo liberi davvero”. Chiediamo allo Spirito Santo che ci mostri quali sono quelle prese di posizione che ci chiudono, che ci fanno vivere da schiavi e non da figli, e rinunciamo a queste convinzioni che ci bloccano, che ci ripiegano e ci condannano a subire la vita e non ad amarla. Buona giornata! 

Gv 8, 31-42


In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

 

IL COMMENTO IN VIDEOhttps://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

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