Storie di preti che combattono per lavoro e salute con terra, aria e acqua pulite

I SACERDOTI INCONTRATI DA MARIO LANCISI SONO UOMINI SEMPLICI, MA DI GRANDE STATURA: CAPARBI NELLA DENUNCIA E MITI NELLO STILE, ATTENTI ALLE PERSONE E TUTTAVIA CAPACI DI TENERE TESTA AI POTENTI DI TURNO

Di Angelica La Rosa

In nome della natura da salvare e del Creato da custodire come istanza civile, prima ancora che religiosa, culturale e politica.

“Preti verdi – L’Italia dei veleni e i sacerdoti-simbolo della battaglia ambientalista” (Edizioni Terra Santa, Milano 2021), di Mario Lancisi è un viaggio nell’Italia dei veleni e delle morti per inquinamento ambientale attraverso le denunce di preti e cittadini coraggiosi.

L’itinerario – da Sud verso Nord – prende le mosse dalla Sicilia e risale in Campania, Puglia, Toscana, Veneto e Piemonte: dall’inquinamento del petrolchimico a quello dei rifiuti, da quello dell’acciaio a quello dell’amianto e dei pesticidi.

I sacerdoti incontrati da Mario Lancisi sono uomini semplici, ma di grande statura: caparbi nella denuncia e miti nello stile, attenti alle persone e tuttavia capaci di tenere testa ai potenti di turno; soprattutto ispirati dalla Laudato si’, la grande enciclica di papa Francesco, che nel 2015 ha aperto la nuova stagione della “ecologia integrale”.

Sullo sfondo di questo viaggio contemporaneo si staglia il flagello della pandemia, le cui origini incerte sono oggetto di discussione fra pareri e tesi differenti: c’è forse un nesso causa-effetto tra inquinamento e coronavirus? Forse.

I “preti verdi” non si sbilanciano. Preme loro soprattutto richiamare l’attenzione sulla dicotomia irrisolta tra salute e lavoro, che in molti casi – dall’Italsider all’Eternit, dai rifiuti industriali alla cementificazione selvaggia – pone la domanda cruciale: viene prima la borsa o la vita?

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Questo NON è il compito del Sacerdote. Chi penserà alla SALVEZZA DELLE ANIME? I metereologi?
Bruno PD