Anche oggi Cristo è bandito e i suoi devono scomparire…
ECCO DI NUOVO LO SCONTRO TRA LA LUCE E LE TENEBRE, LA VERITÀ E LA MENZOGNA, L’AGNELLO E I LUPI FAMELICI, IL DISCEPOLO INERME E IL POTERE DOMINANTE
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Di Padre Giuseppe Tagliareni
Dopo la Pentecoste, la gente di Gerusalemme, vedendo i miracoli degli Apostoli, cominciò a convertirsi. Per curarsi dei più bisognosi, furono presto ordinati sette Diaconi.
Tra di questi spiccava Stefano, che “pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo” (At 6,8), conquistando anime a Cristo. Allora sorsero alcuni della sinagoga dei Liberti a discutere con lui e contestarlo, “ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava” (v.10).
Allora lo arrestarono e lo portarono davanti al Sinedrio, con le false accuse di parlare contro il tempio e la legge di Mosè, a causa di Gesù il nazareno, nel cui nome egli agiva. “E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo” (v.15).
Ecco di nuovo lo scontro tra la luce e le tenebre, la verità e la menzogna, l’agnello e i lupi famelici, il discepolo inerme e il potere dominante. Non ci può essere intesa né collaborazione: Cristo è bandito e i suoi devono scomparire. La sentenza è già data.
Tornati a Cafarnao, dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, tutti cercano Gesù, ma senza aver capito il significato di quel miracolo. Gesù li mette sulla via giusta: “Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà… Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato”.