Ritorna la cantautrice Mirael con “La tua ferita”, brano ispirato al testo biblico di Geremia

SI CHIAMA “LA TUA FERITA” ED È IL TITOLO DEL NUOVO BRANO MUSICALE CHE MIRAEL PRESENTERÀ DOMANI, 4 GIUGNO, IN ANTEPRIMA NAZIONALE A FERRARA. “È UN MESSAGGIO DI FEDE E DI CONFORTO – HA DICHIARATO LA CANTAUTRICE CRISTIANA -, CHE DEDICO A TUTTI COLORO CHE PORTANO I SEGNI FISICI E INTERIORI DI OGNI ESPERIENZA DOLOROSA DELLA VITA E DEL PERIODO STORICO CHE STIAMO VIVENDO”

A cura di Angelica La Rosa

La musica cristiana riparte. Domani, 4 giugno, la cantautrice cristiana Mirael  presenterà in anteprima a Ferrara il suo nuovo videoclip “La tua ferita”, brano tratto dall’album “Sentire l’Amore” (2020) e ispirato al testo biblico di Geremia (“Farò rimarginare la tua ferita”, Ger 30,17). All’evento, che avrà inizio alle ore 20.45 presso il Cinema-Teatro Santo Spirito (via della Resistenza n. 7), interverranno l’assessore al Bilancio, Commercio e Turismo del Comune di Ferrara Matteo Fornasini, padre Massimiliano M. Degasperi, direttore e regista del video, Fabrizio Oggiano, che si è occupato di riprese e montaggio, il maestro Alberto Piva, curatore degli arrangiamenti dell’album Sentire l’Amore, i due attori del videoclip Piergiorgio Tartari ed Edda Guerzoni e, naturalmente, la stessa Mirael.

Mirael, nome che significa “guarda lui” ovvero “guarda l’Amore“, è una cantautrice originaria di Ferrara, con una laurea in Scienze della Comunicazione e una in Scienze Religiose. Da anni trova nella musica la sintesi perfetta tra arte, comunicazione e spiritualità. Nata con la musica nel sangue, coglie sin da bambina tutte le occasioni che la vita le offre per comporre i suoi brani ed esprimersi nel canto accompagnandosi soprattutto con la chitarra. A 7 anni scrive il suo primo pezzo con chitarra e piano, nell’adolescenza vince alcune competizioni canore e inizia ad esibirsi in musical e cori come voce solista e soprano. Frequenta lezioni di canto e compone un proprio repertorio come cantautrice. Alterna studio universitario e lavoro a concerti, serate musicali, pianobar e volontariato fino a quando – riflettendo sulla propria esperienza di vita e di servizio (offerto in particolare a giovani, tossicodipendenti e in strada a donne nella tratta della prostituzione) – percepisce di dover realizzare il suo album “Sentire l’Amore” perché, laddove Mirael fisicamente non potrà arrivare con le opere, la sua musica possa giungere a portare un messaggio di speranza e fiducia nella vita. Non solo un album, il suo progetto discografico, ma una vera e propria missione: fare Sentire l’Amore.

Il videoclip è stato girato sulle antiche Mura della Città di Ferrara, Patrimonio UNESCO dell’Umanità, con il patrocinio del Comune di Ferrara. Le Mura di Ferrara sono state scelte come splendida cornice e location per il loro grande valore storico e simbolico. Nel circondare e proteggere la città sembrano perfettamente figurare i confini dell’animo umano talvolta colpito e ferito ma solido e forte nelle difficoltà. Innestate nel respiro di una rigogliosa natura, sono pietre vive che testimoniano una storia fatta di prove e sconfitte ma anche di vittorie. Svelano la debolezza e la forza di singoli e comunità, infondono bellezza e raccontano la grandezza umana nel costruire e ricostruire sulle fondamenta di una profonda fede e fiducia.

È un messaggio di fede e di conforto, di grande attualità, che dedico a tutti coloro che portano i segni fisici e interiori di ogni esperienza dolorosa della vita e del periodo storico che stiamo vivendo”, ha spiegato l’artista.

Il brano è incluso nell’album “Sentire l’Amore”, nato dall’intuizione che “Ci sono corde dell’anima che solo la musica può toccare, vuoti che solo l’Amore può riempire” (Mirael). Un album di 15 brani tra musica e spiritualità, un viaggio interiore alla ricerca dell’Amore, un cammino dal deserto al mare, dalla sabbia arida della ricerca di senso all’energia dell’Amore percepito come un’onda potente e travolgente, alla ricerca di Dio.


Una colonna sonora di ispirazione biblica, dal pop al blues, dal reggae al regetton, attraverso l’orchestra e i suoni elettronici. Un mix di stanze molto diverse dove l’anima può finalmente riposare, distendersi nel bello e addirittura tornare a ballare.

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