Nel dolore molti perdono la fede o si gettano sulle false consolazioni: ma che cristiani sono?

SEGUIRE GESÙ È DIFFICILE; MA EGLI DÀ LA STRADA DELLA FELICITÀ CHE STA NEL POSSEDERE DIO

Di Padre Giuseppe Tagliareni

Oggi comincia la seconda Lettera di S. Paolo ai Corinti. Egli affronta problemi concreti di quella comunità, come fa anche nelle altre lettere. Mette sempre al centro Gesù morto per noi e risorto, Signore della vita e della storia. Inizia con una lode a Dio: “Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio d’ogni consolazione! Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio. Poiché, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione” (2Cor 1,3-5).

Sofferenze e tribolazioni non ne mancano all’apostolo, ma egli non si scoraggia e anzi trova che sempre Dio viene incontro con le sue consolazioni, che addolciscono la nostra via dolorosa. Purtroppo molti nel dolore perdono la fede o si gettano sulle false consolazioni: alcol, droga, pornografia, magia, azzardo… e si scavano un abisso! Ma che cristiani sono?

Seguire Gesù è difficile; ma egli dà la strada della felicità che sta nel possedere Dio. Povertà di spirito, afflizione-consolazione, mitezza, fame di giustizia, misericordia, purezza di cuore, pacificazione, persecuzione per il Regno o per il nome di Gesù: ecco la via della beatitudine tutta spirituale delle anime amanti di Dio. Essi lo posseggono fin d’ora.

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