Covid, cure domiciliari senza… Speranza (il ministro)

LA REALTÀ FINISCE SEMPRE PER IMPORSI CONTRO IL SILENZIAMENTO DI REGIME…

Di Diego Torre

Si può essere vaccinisti o no-vax. Si può anche essere fans della coda alla vaccinara o della bistecca alla fiorentina. Si può avere qualunque opinione sul covid e sulle possibili misure per combatterlo.

Ma non sentiamo tutti puzza di bruciato, quando 10.000 persone radunate a piazza Duomo a Milano (sabato 6 giugno) , medici e paramedici, guariti dal covid e semplici cittadini, gridano il loro SI ALLE CURE DOMICILIARI! … e la grande stampa e le televisioni non se ne accorgono e quindi non ne parlano?

Sono state 3 ore di interventi e testimonianze, “una giornata importante, che ha restituito la giusta dignità al lavoro di questi medici”; quelli di base. Così ha detto l’avvocato Erich Grimaldi, presidente del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, che ha anche ricordato come “abbiamo chiesto più volte un nuovo confronto al Ministro, ma non abbiamo mai ottenuto risposta”. E ciò nonostante il voto del senato dell’8 aprile 2021, che ha chiesto al Governo di modificare i protocolli ministeriali alla luce dell’esperienza sul campo dei medici di medicina generale maturata dal marzo 2020. Un silenzio in perfetta sintonia con la vulgata diffusa dai media che intervistano sempre gli adoratori del vaccino e silenziano qualunque altra voce, non soltanto contraria al vaccino, beninteso!!! ma semplicemente diversa, come quella orientata verso quelle cure domiciliari che possono evitare l’intasamento degli ospedali guarendo le persone a casa.

E’ iniziata allora in piazza Duomo la raccolta firme per chiedere al ministro Speranza di ascoltare i medici del comitato. Numerose le testimonianze dei dottori, come quella graffiante e puntuale, del messinese Salvatore Totaro, splendido e applauditissimo oratore, che ha richiamato al dovere di mantenere la “schiena dritta”: al suo attivo 350 pazienti contagiati dal covid; tutti assistiti a casa e guariti; nessuno in ospedale e nessuno morto. Amara e sarcastica, ma veritiera, la battuta di Andrea Mangiagalli, medico di Medicina Generale di Milano: “Io in trent’anni che faccio questo lavoro, non ricordo nessuna patologia acuta infettiva in cui sia stato dato come concetto ‘aspetta e vedi cosa succede’. Per questo noi dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro, curare le persone e utilizzare i farmaci che già sono disponibili’.

Il gruppo Facebook #terapiadomiciliarecovid19 (quasi 500 mila iscritti), è stato e rimane un validissimo punto di riferimento e sostegno (anche psicologico) di chi non accetta il mantra ministeriale “tachipirina e vigile attesa”. E sono tantissimi gli esiti vincenti delle loro terapie.

E allora ripeto la domanda: perché soltanto vaccino? Gli uomini ancora liberi non possono fare a meno di porsi le domande: quali sono le vere ragioni del “vaccino spes-unica”? Perché condannare al silenzio l’esperienza ed i risultati sul campo di tante centinaia di medici? Ma soprattutto perché nessuno può appena-ipotizzare vie di lotta al covid diverse dal dogma del vaccino-messia, di cui il giornale unico globale ed il potere mondialista sono promotori?

 

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