Ecco chi è Sant’Eliseo profeta

“I SANTI MANIFESTANO IN DIVERSI MODI LA PRESENZA POTENTE E TRASFORMANTE DEL RISORTO” (BENEDETTO XVI)

Di Mariella Lentini*

Di lui si parla nella Bibbia (Antico Testamento), nelle pagine del Primo e Secondo Libro dei Re. Il nome Eliseo ha origine ebraica e significa “Dio salva”. È un profeta scelto da Dio per testimoniare la sua volontà. Figlio di ricchi possidenti terrieri, nasce in Israele intorno all’850 a.C.. Mentre sta arando i suoi campi aiutato da una coppia di buoi, Eliseo viene avvicinato dal Profeta Elia che gli butta il suo mantello sulle spalle. Questo significa che Eliseo è stato scelto per prendere il posto di Elia.

Eliseo ha un carattere deciso. Senza pensarci un attimo, abbandona subito la sua occupazione. Va a salutare i suoi genitori e offre da mangiare a tutti i suoi compagni di lavoro. Poi, senza riflettere su  ciò che sta lasciando dietro di sé (le sue ricchezze, le sue terre, la sua famiglia), consapevole della missione importante che sta per compiere, segue Elia come suo discepolo, fino a quando non si ritrovano sulla riva orientale del fiume Giordano. In questo luogo Eliseo vede Elia dileguarsi in Cielo, sopra un carro di fuoco. Prima del commiato Eliseo chiede a Elia di donargli in eredità il suo spirito e la facoltà di compiere prodigi. Così avviene.

Eliseo durante la sua vita compie tanti miracoli e aiuta chi è nel bisogno. Egli testimonia così la Provvidenza di Dio, un Dio buono, salvatore degli oppressi e dei più deboli, di chi ha fede in Lui, dei singoli individui come di interi popoli. Con il mantello di Elia, Eliseo divide le acque del fiume Giordano per poterlo attraversare; con un po’ di sale trasforma l’acqua di una fontana di Gerico, rendendola potabile; moltiplica il pane e sfama cento discepoli; a una donna sterile, generosa con lui, fa nascere un bambino; a una povera vedova, ridotta alla fame, tanto indebitata da vedersi prelevare i figli come schiavi dai creditori, moltiplica il pochissimo olio d’oliva rimasto in casa, tanto abbondante da ripagare tutti i debiti e dare sostentamento alla famiglia; al generale Naamàn afflitto dalla lebbra, appartenente all’esercito straniero di Damasco, dice di immergersi nell’acqua del Giordano per sette volte. Il generale guarisce e si converte al Dio d’Israele.

Eliseo sa anche prevedere in anticipo gli avvenimenti e, con le sue profezie, interviene sulle vicende politiche del suo tempo, salvando da imboscate nemiche il re d’Israele. Il profeta successore di Elia muore nel 790 a.C. e il corpo viene sepolto vicino a Samaria (Cisgiordania).

 

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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